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  • Startup di una vasca d'acqua Dolce

    By Jefri

    Spesso quando ci si trova davanti l’acquario vuoto si va in panico, soprattutto chi è alle prime armi. Le variabili in gioco sono tantissime e le incertezze tante, troppe. Il primo mese di avvio di un nuovo acquario è qualcosa di sconvolgente, la tempesta prima dell’equilibrio biologico. Devono insediarsi i giusti ceppi batterici e fenomeni come alghe e patine batteriche sono molto comuni. Vediamo un decalogo delle cose da sapere/fare quando si avvia una nuova vasca:


    1) Alcuni articoli sono indispensabili:

    Test dell’acqua rigorosamente a reagente (no striscette): NO2, NO3, pH, KH e GH. Si trovano anche in una confezione 5 in 1

    Biocondizionatore: serve a legare i metalli pesanti e i composti del cloro presenti nell’acqua di rubinetto

    Mangimi vari: si dovranno scegliere in base alle specie che si vorrà tenere. E’ bene però avere, in linea di massima, almeno un mangime proteico e uno a base vegetale/spirulina. Anche del congelato e del vivo. (vedi articolo alimentazione)

    Tubo di gomma e due taniche d’acqua di pari volume: li utilizzeremo per i cambi d’acqua. Si chiude il filtro, si aspira dal tubo l’acqua e si riempie la tanica. L’acqua nuova va inserita con calma in acquario, possibilmente alla stessa temperatura e, chiaramente, algli stessi valori.


    2) Una volta che si ha il minimo indispensabile si comincia facendo i test all’acqua di rubinetto. Fondamentale è sapere la durezza della nostra acqua (KH e GH).
    Qui le strade si dividono. In base ai valori che abbiamo possiamo decidere di prendere specie che ben si adattano a tali valori oppure, se vogliamo un pesce in particolare, dovremmo correggere le durezze con i sistemi appositi: osmosi e acidificanti per ridurre, Sali per alzare.


    3) A questo punto si deve necessariamente aver deciso il tipo di allesimento che si vuol fare e le specie da ospitare, prima di cominciare a muoversi. Bisogna informarsi bene su quali pesci andremo ad inserire e sulle loro esigenze perché l’acquariofilo deve sempre aver bene in testa che l’allestimento dovrà essere funzionale ai pesci, non intonarsi bene con le tende della sala.
    Per poter visualizzare meglio il layout finale si possono fare disegni o “giocare” con sassi e legni su una cornice di cartone che simula la base della vasca.


    4) Sappiamo che specie andranno inserite, ci siamo documentati sulle loro esigenze, abbiamo tutta la tecnica necessaria: possiamo partire con l’allestimento! (vedi guide apposite)


    5) Una volta allestita la vasca e riempita con l’acqua (ai valori che avrà definitivamente, è sconsigliato far maturare con acqua dura e poi cominciare ad usare osmosi solo quando si mettono i pesci), si accende il filtro, il termoriscaldatore e si imposta il fotoperiodo (tramite timer meccanico) a 6 ore al giorno.
    Si butta qualche pizzico di mangime in vasca per far partire il ciclo biologico e si sta ad osservare per un mese intero senza far nulla! Questo tempo è necessario alla maturazione della vasca, alle piante per adattarsi e crescere e ad un buon insediamento dei ceppi batterici nitrificanti.
    Durante questo mese di maturazione, in cui non si dovranno inserire pesci né cambiare mai l’acqua, ogni settimana si aumenterà il fotoperiodo di mezz’ora; per arrivare a fine maturazione ad 8 ore totali. Se c’è presenza di molte piante a crescita medio/rapida si può cominciare a fertilizzare, con fertilizzante generico, dopo 10gg ed a 1/5 della dose consigliata.


    6) “Imprevisti di maturazione”. L’adolescenza, si sa, è un periodo di sconvoglimenti. E le vasche non fanno eccezione. Durante questo periodo un acquario comincia a trovare il suo equilibrio e non sono rari vari fenomeni (naturali e innocui) passeggieri sotto descritti. Nella stragrande maggioranza dei casi capiterà che vi imbattiate in almeno uno di questi "segnali di assestamento". Una volta finita la maturazione queste esplosioni di alghe/batteri spariscono naturalmente:

    Patine oleose sul pelo dell’acqua: sono batteri, ed è giusto che ci siano. Basta direzionare l’uscita del filtro in modo che la superficie venga mossa.


    Muffe gelatinose sui legni: sempre batteri. Talvolta possono raggiungere dimensioni importanti. Spariscono nel giro di un paio di settimane e non provocano danni. Innocue per pesci e piante (a volte vengono addirittura mangiate)





    Coperture algali marroni: sono diatomee.





    Coperture algali “a tappeto” verde intenso: sono cianobatteri.