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  • Astronotus ocellatus by Marimarco

    NOME: Astronotus ocellatus (Agassiz 1831)

    (Foto da Seriouslyfish.com A. ocellatus 'Bahia red'. © Enrico Richter)

    SINONIMI:
    Lobotes ocellatus (Agassiz, 1831); Cychla rubroocellata (Jardine & Schomburgk, 1843); Acara compressus (Cope, 1872); Acara hyposticta (Cope, 1878); Astronotus ocellatus zebra (Pellegrin, 1904); Astronotus orbiculatus (Haseman, 1911)


    ETIMOLOGIA:
    Astronotus : dal greco antico ἄστρον (Astron), che significa 'un corpo celeste', e νότος (Notos), che normalmente significa 'indietro' o, in alternativa, 'sud'.

    Ocellatus : dal latino ocellatus , che significa 'avere occhi piccoli ", in allusione al punto distintivo sul peduncolo caudale.


    CLASSIFICAZIONE:
    Ordine: Perciformes
    Sottordine: Labroidei
    Famiglia: Cichlidae
    Sottofamiglia: Astonotinae
    Genere: Astronotus
    Specie: ocellatus


    DIMENSIONI MASSIME:
    Lunghezza max rilevata in Natura 45 cm x 1,6 Kg


    (Foto da: flmnh.ufl.edu Luogo di cattura di A. ocellatus)

    DISTRIBUZIONE E HABITAT
    :
    Ampiamente distribuito nella regione Amazzonica è stato registrato in: Colombia, Venezuela, Bolivia, Ecuador, Perù, Brasile, Guyana Francese, Paraguay, Uruguay e Argentina. Numerosi ritrovamenti sono stati fatti in sistemi fluviali quali: Ucayali, Solimões, Amazonas, Negro, Madeira, Tapajós, Tocantins, Orinoco, Approuague, e Oyapock. Popolazioni di selvatici esistono anche in diversi paesi, tra cui Singapore e Stati Uniti.
    A. ocellatus viene ritrovato in acque chiare e scure, con fondo melmoso, tra radici e fogliame di superficie.
    Questa specie è stata inoltre introdotta forzatamente in natura. Nella foto possiamo vedere i luoghi di ritrovamenti:

    (Foto da: discoverlife.org)


    COMPORTAMENTO E COMPATIBILITA':
    Si tratta di un grosso Ciclide che necessita di grosse vasche a lui dedicate.
    Acquari al di sotto delle misure minime consigliate non sono assolutamente idonei, in quanto faranno emergere comportamenti innaturali al pesce e non gli permetteranno di svilupparsi (fisicamente e caratterialmente) nel modo migliore. Lo sradicamento delle piante e lo spostamento degli arredi della vasca a suo piacimento (sono in grado di spostare anche sassi grossi e pesanti), sono assolutamente normali per questo caratteristico pesce. Proprio per queste sue particolarità è strettamente consigliato allevarlo in monospecifico. L'Astronotus è un animalie a dir poco imprevedibilie: può convivere pacificamente per anni e, in modo apparentemente inspiegabile, avere reazioni improvvise ed imprevedibili, dagli esiti a dir poco disastrosi. Si ha notizie addirittura di grossi Pleco o Arowana massacrati.
    Gli esemplari di cattura presentano una colorazione verde oliva a chiazze nere, ed una macchia circolare sul peduncolo caudale bordata di rosso/oro. Gli esemplari che si trovano in commercio, però, provengono da allevamenti situati in Est Europa ed Estremo Oriente, dove si sono sviluppate colorazioni molto più vivaci a scopo ornamentale.
    Tra queste possiamo segnalare: Tiger, Gold, Albino (occhio rosso), Lutino (Albino occhio scuro), e le più esasperate Pinne a velo e Red.
    Sono consigliabili solo le prime due se allevati in gruppo o coppia perchè gli esemplari "Bianchi" e "Rossi" hanno problemi di relazione con gli altri, venendo meno la possibilità di esternare gli stati d'animo con mutazione di colore. Invece la varietà pinne a velo è decisamente più vulnerabile nelle normali scaramucce quotidiane, oltre ad essere una selezione genetica sfavorevole.


    (Foto da Seriouslyfish.com)

    DIMENSIONI E ALLESTIMENTO VASCA:
    L'allevamento consapevole di questa specie prevede l'allestimento di acquari importanti e si può riassumere in pochi ma essenziali punti che andiamo ad esaminare.
    La vasca dovrebbe avere base 150x60 cm per un singolo esemplare, a crescere se si vogliono allevare più esemplari.
    E' indispensabile un sistema di filtraggio sovradimensionato e frequenti cambi parziali.
    Arredare la vasca con un fondo scuro/neutro, sabbioso o a granulometria fine. Arricchire il layout con legni e sassi non calcarei. La presenza di piante è un azzardo con questo tumultuoso ciclide che ama spostare come più gli aggrada gli oggetti d'arredo. Nel caso si voglia inserire piante sommerse si consiglia di mettere le radici a dimora in piccoli vasi (non come vengono vendute dentro alle lane fertilizzate) e contornare questi con sassi. L'Astronotus non ama le luci forti, quindi ci preoccuperemo di avere poca illuminazione o, comunque, di schermarla con piante galleggianti. Filtrare su torba.
    Non è raro che si feriscano contro gli arredi in caso di contrasti per il territorio e per stabilire le gerarchie del gruppo, ma se l'animale è in salute, le escoriazioni guariscono in pochi giorni.


    VALORI ACQUA DELLE ZONE DI RITROVAMENTO:
    T 22°-25° (Extremis 16°-30°)

    ph 6,0-7,5

    GH 5-15

    Il Range dei valori è molto ampio, vista la distribuzione a livello mondiale. E' meglio mantenersi comunque su valori di durezza medio-bassi e pH sub-acido.


    ALIMENTAZIONE:
    Gli Oscar possiedono denti non solo nelle loro fauci, ma anche una serie di denti faringei. La bocca è molto grande e permette loro di cibarsi di prede di dimensioni considerevoli che vengono "aspirate" estroflettendo le mascelle.
    In natura è prevalentemente pescivoro, ma non è raro che si cibi di piccoli mammiferi come topi e uccellini, come anche di vegetali, bacche e frutti che cadono accidentalmente in acqua.

    In acquario è bene fornirgli un'alimentazione varia e moderata. Specie che accetta di tutto, per questo evitare di somministrargli cuore di bue e pollo per non sovraccaricare fegato e reni, senza contare che non sono alimenti per lui abituali.
    E' possibile cibarlo con pellets, surgelato, vivo (lombrichi, grilli, piccoli pesci) ed integrare con gamberi, cozze, vongole lessi ad uso umano, ben risciacquati per eliminare eventuali residui di sale.

    (Foto da Seriouslyfish.com)


    DIMORFISMO SESSUALE:
    Assente. Solo all'atto della deposizione sono evidenti le papille genitali femminili.
    Le uova vengono deposte in cavità o su sassi lisci accuratamente puliti e preparati da entrambi i genitori.
    E' sconsigliato portare a termine la riproduzione di questi splendidi animali in cattività per più motivi. In primis perchè per ottenere una coppia certa bisogna partire da un gruppo di 5/6 esemplari e trovare una sistemazione adeguata ai 3/4 in esubero, una volta che questa si è formata.
    Altro fattore da tenere assolutamente in considerazione è che questa specie è in grado di deporre dalle 800 alle 3000 uova! Accudite con cura con assidue cure parentali il tasso di natalità è altissimo. Si verificherebbe una situazione a dir poco problematica per la prole, con la necessità di dar via centinaia di avannotti difficilmente piazzabili sul mercato.


    NOTE:
    L'Astronotus ocellatus è nella lista "virtuale" dei pesci da NON comprare, se non si è in grado di fornirgli una adeguata sistemazione.
    Pesci selvatici sono raramente disponibili in commercio, la stragrande maggioranza di quelli in vendita provengono da allevamenti commerciali in Europa orientale o in Estremo Oriente.

    Personalmente ne allevo un gruppetto di 5 esemplari in una vasca di 240x75x75, in "comunità" con 3 "Common Plec", arredata con sabbia fine, sassi e radici. Ho inserito anche piante robuste come Echinodorus e Vallisneria gigantea, che per il momento non vengono toccate.
    Il loro comportamento è relativamente tranquillo: nuotano in banco seguendo il leader, ed hanno movimenti aggraziati, ma non sono rari colpi di coda improvvisi che gli fanno sobbalzare. Consiglio quindi una copertura della vasca, almeno per limitare la quantità di acqua che inesorabilmente finisce sul pavimento in queste occasioni.
    Amano la luce soffusa, quindi la presenza di piante galleggianti è consigliabile, anche perchè presenti negli habitat naturali.
    Per contribuire all'eliminazione delle tante sostanze inquinanti prodotte da questi bestioni, oltre alle galleggianti è consigliabile posizionare piante tipo Pothos, con le radici in vasca o nel filtro (quest'ultima soluzione è da preferire, in quanto la pianta risponde particolarmente bene).
    Consiglio anche di ambrare e "tropicalizzare" l'acqua usando torba, foglie di quercia o pignette di Ontano: i vostri ospiti gradiranno molto.

    E' comune leggere e sentire parlare degli Oscars come di pesci dai comportamenti socievoli nei confronti dell'Uomo, ma per esperienza personale posso dire che il loro comportamento è equivalente a quello di molti pesci di grandi dimensioni, anche se sembrano riconoscere il padrone ed accettano cibo dalle mani ed in qualche occasione è possibile accarezzarli quando sono a pelo d'acqua in attesa del pasto.

    In conclusione spero di aver fatto chiarezza, e spero che leggendo queste righe ci si renda conto che questo splendido animale, capace di dare molte soddisfazioni a chi lo alleva come si deve, è in grado di dare molti dispiaceri a chi lo acquista inconsapevolmente. Il suo "caratterino" unito ad esigenze ben precise fanno si che se non vengono rispettate le condizioni ideali l'allevamento si riduca al mero maltrattamento.
    Spero inoltre che queste righe tornino a mente a chi si sofferma ad ammirare la loro maestosità nelle vasche dei negozi, scoraggiando coloro i quali non siano in grado di allevarli degnamente.

    Ringrazio anticipatamente coloro che hanno avuto la pazienza di leggere questo articolo, sperando di aver fornito le indicazioni giuste ai (purtroppo) pochi che hanno lo spazio e la possibilità di intraprendere una convivenza duratura con questo magnifico animale.


    BIBLIOGRAFIA:
    -Seriouslyfish.com
    -Fishbase.org
    -Florida museum of Natural History (FLMNH) Ichthyology Department
    -Lu, Z., A. N. Popper, and R. R. Fay. "Behavioral detection of acoustic particle motion by a teleost fish (Astronotus ocellatus): sensitivity and directionality." Journal of Comparative Physiology A 179.2 (1996): 227-233.
    -Ramirez, Rachel F., and Beverly A. Dixon. "Enzyme production by obligate intestinal anaerobic bacteria isolated from oscars (< i> Astronotus ocellatus</i>), angelfish (< i> Pterophyllum scalare</i>) and southern flounder (< i> Paralichthys lethostigma</i>)." Aquaculture 227.1 (2003): 417-426.
    -Fracalossi, Débora M., et al. "Oscars, Astronotus ocellatus, have a dietary requirement for vitamin C." The Journal of nutrition 128.10 (1998): 1745-1751.
    -Springer, Alan D., and Adam S. Mednick. "Retinofugal and retinopetal projections in the cichlid fish Astronotus ocellatus." Journal of Comparative Neurology 236.2 (1985): 179-196.