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  • Stress nei pesci

    Introduzione:
    In questo articolo parliamo dello stress nei pesci spesso sottovalutato da parte degli acquariofili ma che nella maggior parte dei casi risulta essere la causa principale dei problemi che colpiscono i nostri animali. Lo stress può essere definito come una condizione in cui un animale non è in grado di mantenere un normale stato fisiologico a causa di vari fattori che pregiudicano il suo benessere.

    Quali sono le cause dello stress?
    Lo stress è causato mettendo un pesce in una situazione che va oltre il suo normale livello di tolleranza. Esempi specifici di cause che possono provocare lo stress (fattori di stress) sono elencati di seguito:
    - fattori di stress chimici:
    1. Scarsa Qualità dell'acqua - basso ossigeno disciolto, pH non corretto
    2. Inquinamento - dovuto a trattamenti chimici, sversamenti di sostanze occasionali (es. spray per insetti, prodotti per la pulizia domestica)
    3. Composizione della dieta - tipo di proteine e aminoacidi di qualità scadente o insufficienti per le esigenze nutrizionali del pesce
    4. Composti azotati e altri rifiuti metabolici – accumulo di ammoniaca o nitrito nel sistema

    - fattori di stress biologici:
    1. Densità di popolazione - affollamento
    2. Altre specie di pesci - aggressività, territorialità, non vengono rispettati i requisiti minimi di spazio per il nuoto
    3. Microrganismi - patogeni e non patogeni
    4. Macrorganismi - parassiti interni ed esterni

    - fattori di stress fisici:
    1. Temperatura - questa può influire in maniera importante sul sistema immunitario dei pesci
    2. Luce – in particolare flash come accensioni improvvise
    3. Vibrazioni – causate dall’attrezzatura, se eccessive possono con il passare del tempo creare problemi
    4. Gas disciolti – anidride carbonica

    - fattori di stress gestionali:
    1. Manipolazione
    2. Operazioni di pesca
    3. Trattamenti per malattie

    Come si manifesta e a cosa può portare lo stress?
    Nella figura seguente (fig.1) vengono evidenziate le 3 fasi principali che un pesce subisce quando viene posto in condizioni non ottimali e deve reagire ad un ambiente ostile.


    Fig. (1) Schema evoluzione stress nei pesci

    REAZIONE DI ALLARME ("risposta lotta o fuga")
    1. Gli zuccheri vengono immagazzinati sotto forma di glicogeno nel fegato, questo crea un riserva di energia che prepara l'animale per reagire ad una situazione di emergenza. In caso di pericolo o stress l'aumento di zuccheri nel sangue è causato da una secrezione di ormoni (adrenalina e cortisolo) prodotti dalle ghiandole surrenali, con conseguente riduzione delle riserve di energia,
    2. Si riduce la funzionalità del meccanismo di osmoregolazione .
    3. Il ritmo respiratorio aumenta, aumenta anche la pressione sanguigna.
    4. La risposta infiammatoria è soppressa.
    RESISTENZA
    Un pesce è in grado di adattarsi allo stress per un periodo limitato di tempo. Durante questo periodo l'animale può sembrare normale non si evidenziano alterazioni del comportamento, ma si riducono progressivamente le riserve di energia a causa delle condizioni anomale e negative nelle quali il pesce si trova.
    ESAURIMENTO – MALATTIA - MORTE
    Le riserve di energia si esauriscono l’animale non è riuscito ad adattarsi alle nuove condizioni perché lo stress era troppo grave o è durato troppo a lungo. Quindi insorgono malattie e scompensi fisiologici che lo portano alla morte nei casi più gravi.

    Cos’è la malattia?
    La malattia è una condizione anomala caratterizzata da una graduale degenerazione della capacità di un pesce di mantenere normale funzioni fisiologiche. Il pesce non è più "in equilibrio" con se stesso
    e l’ambiente.

    Resistenza alle malattie:
    E’ importante evidenziare che non tutti i pesci si ammalano o muoiono ogni volta che si verifica un focolaio di malattia . Ci sono vari fattori che influenzano come un animale risponde ad un potenziale patogeno. I patogeni (batteri, parassiti, o un virus) devono essere per prima cosa in grado di causare la malattia. Lo stato fisiologico dell'ospite (pesce) deve essere compromesso, le condizioni ambientali non adatte e quindi risultano stressanti (fig. 2a). La malattia può non presentarsi nonostante la presenza di un potenziale patogeno se le condizioni ambientali ottimali e lo stato fisiologico del pesce non è compromesso (fig. 2b).


    Fig. (2) Effetti dello stress nella resistenza alle malattie

    Difese dei pesci contro le malattie:
    I pesci possono proteggersi da eventuali malattie attraverso:
    - MUCO: costituisce una barriera fisica che inibisce l’ingresso nel pesce di organismi patogeni presenti nell’ambiente. Lo strato di muco ha anche una funzione di protezione chimica perché contiene enzimi (lisozimi) e anticorpi (immunoglobuline) che possono eliminare eventuali patogeni. Il muco ha anche la funzione di lubrificare il pesce per favorire il suo movimento in acqua, è coinvolto anche nei processi di osmoregolazione.
    - SCAGLIE E PELLE: hanno la funzione fisica di protezione del pesce da eventuali lesioni. Quando questa barriera viene danneggiata si apre una finestra verso l’esterno che può facilitare l’azione dei patogeni.
    - INFIAMMAZIONE (risposta aspecifica): questa avviene quando una proteina estranea (batteri, virus, parassiti, funghi o una tossina) riesce a penetrare all’interno dell’organismo. L’infiammazione è caratterizzata da dolore, gonfiore, arrossamento, calore e perdita di funzionalità. Si tratta di una risposta protettiva ed è un tentativo di eliminare l’organismo estraneo.
    - ANTICORPI (risposta specifica): sono molecole utilizzate per combattere organismi patogeni. Si formano una volta che l’organismo viene in contato con concentrazioni subletali di proteina o organismi patogeni, queste molecole proteggeranno il pesce da eventuali infezioni future causate dagli stessi patogeni. Un pesce cresciuto in un ambiente privo di patogeni non presenterà questo tipo di difesa, lo stesso vale per pesci giovani che non sono venuti ancora in contatto con potenziali patogeni per questo possono risultare più sensibili alle malattie rispetto ad individui adulti.

    Effetti causati dallo stress sulle difese dei pesci:
    MUCO:
    1. Qualsiasi tipo di stress provoca un alterazione chimica del muco facendo diminuire la sua efficacia come barriera chimica. Lo stress altera il normale equilibrio ionico (sodi, potassio e cloruro) causando dei problemi per il corretto funzionamento dell’osmoregolazione.
    2. Lo stress da manipolazione in particolare, causa la rimozione di parte del muco dal pesce, viene quindi compromessa l’osmoregolazione (in un momento delicato quando è più necessario), asportando parte dello strato di muco si riduce anche la lubrificazione quindi il pesce è costretto a consumare più energia per il nuoto (proprio quando le sue riserve di energia sono ridotte). Infine si favorisce l’ingresso di potenziali patogeni.
    3. Lo stress chimico (trattamenti per malattie) spesso danneggia il muco con conseguente perdita di protezione barriera chimica, problemi di osmoregolazione , perdita di lubrificazione, e danni alla barriera fisica creata dal muco.
    SCAGLIE E PELLE:
    1. Lo stress causato da una manipolazione scorretta del pesce può portare a lesione che favoriscono l’ingresso di patogeni nel pesce.
    2. Lesioni sulla pelle possono essere causate anche da scontri con altri ospiti presenti in vasca (stress durante la riproduzione o stress comportamentale).
    3. Infestazione di ectoparassiti (parassiti esterni) possono causare delle lesioni che portano ad un batteriosi che la maggior parte delle volte è la causa principale di mortalità.
    INFIAMMAZIONE:
    1. Qualsiasi tipo di stress provoca variazioni ormonali che riducono l’efficacia della risposta infiammatoria.
    2. Lo stress dovuto a variazioni repentine di temperatura possono compromettere il buon funzionamento di questo sistema di difesa. Temperatura troppo basse rallentano la risposta da parte dell’organismo, anche temperature troppo elevate possono risultare dannose (anche se non è ben noto il meccanismo che compromette la risposta infiammatoria).
    PRODUZIONE DI ANTICORPI:
    1. Lo stress causato da temperature non adatte al pesce in particolare temperature troppo basse limita fortemente la capacità del pesce nella produzione di anticorpi favorendo il patogeno.
    2. Qualsiasi tipo di stress prolungato nel tempo limita l’efficacia del sistema immunitario, aumentando così la possibilità di compromettere lo stato fisiologico del pesce.

    Prevenzione dello stress:
    La chiave del successo per evitare o ridurre al minimo lo stress è una corretta gestione del sistema in generale:
    - Mantenere una buona qualità dell’acqua mantenendo dei corretti parametri per il pesce (temperatura, ossigeno, PH)
    - Utilizzare una corretta alimentazione, le esigenze nutrizionali variano in base alla specie quindi è utile variare la dieta con mangimi differenti per riuscire a soddisfare tutte le varie esigenze. L’utilizzo di immunostimolanti si è dimostrato utile per il benessere del pesce.
    - Mantenere l’ambiente pulito controllato dal punto di vista igenico-sanitario per evitare potenziali focolai di malattia, utile è la disinfezioni delle attrezzature per evitare la contaminazione.
    - Evitare l’utilizzo di sostanze per trattamenti non necessari, l’accanimento terapeutico spesso è una delle cause maggiori di mortalità

    Conclusioni:
    Al termine di questo articolo abbiamo un paio di consigli REEFBASTARDS per voi e per la salute dei vostri ospiti.
    Prima di acquistare un pesce informatevi sempre bene su quali sono le sue esigenze, è importante sapere cosa mangia, la sua compatibilità con animali già presenti in vasca e di quanto spazio ha bisogno.
    Acquistate pesci attivi nel nuoto e che mangiano, da evitare pesci letargici e inappetenti o che presentano evidenti lesioni, chiedete da quando tempo il pesce è arrivato.

    Bibliografia:
    CIR 919 -Fisheries and Aquatic Sciences Department, Florida Cooperative Extension Service, Institute of Food and Agricultural Sciences. (Dic. 1990, I°rev. Mag. 2009, II° rev. Mag. 2012) - University of Florida Institute of Food and Agricultural Sciences