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  • Il DSB

    Dep Sand Bed

    Questo articolo spiega per sommi capi come impostare la gestione di un acquario marino allestito con il metodo DSB, acronimo di Deep Sand Bed (letto di sabbia profondo).



    Foto 1: Vasca con metodo DSB.


    Il metodo di gestione DSB si sta diffondendo sempre più fra gli appassionati, principalmente per i seguenti motivi:

    - Si diminuiscono i costi di allestimento , poichè la quantità delle rocce vive si riduce di oltre il 50% e la tecnica (schiumatoio ed illuminazione in primis) a parità di litraggio vasca sono meno costosi.

    - L’acquario allestito con DSB acquista un aspetto molto naturale ed estremamente luminoso.

    - E’ possibile allevare invertebrati e pesci che senza sabbia non avrebbero condizioni ideali.

    - La conduzione richiede meno assiduità e un minor numero di prodotti ed integrazioni.

    Se state pensando di allestire un vasca con il metodo DSB, la vostra decisione deriva molto probabilmente da almeno uno dei motivi elencati in precedenza.
    Il risparmio sui costi iniziali non è da sottovalutare, infatti con il metodo DSB possiamo usare degli schiumatoi meno performanti grazie all’azione denitrificante e di eliminazione del detrito operata dal letto sabbioso; possiamo inoltre utilizzare una luce meno intensa perché aggiungendo 15 cm di sabbia in vasca la colonna d’acqua è minore e poi perché la luce viene riflessa dal fondo sabbioso.
    Il risparmio più consistente si ha però sulle rocce vive, che nel metodo berlinese classico vanno inserite in ragione di un Kg ogni 7/10 litri di volume vasca, mentre con il DSB arriviamo a ridurle fino a 1 kg ogni 20 litri di acquario.
    Abbiamo poi bisogno di creare un fondo di sabbia alto circa 12 cm (minimo 10 cm se si usa sabbia particolarmente fine e massimo 15 se si usa una granulometria più grossolana).
    I materiali costituenti il letto sabbioso possono essere la sabbia aragonitica (ottima, ma molto costosa), il molto più economico carbonato di calcio disponibile in qualsiasi granulometria, ma anche sabbia di fiume, di mare o addirittura vulcanica (in questi casi però il fondale non risulta bianco e riflettente).
    Qui la scelta è in primo luogo economica ( dalla sabbia viva al carbonato a quella di fiume abbiamo una riduzione di costi anche del 90%) e poi estetica; per il funzionamento del letto sabbioso, il materiale scelto è comunque indifferente.



    Foto 2: Fondo DSB


    Il letto di sabbia deve essere così spesso perché al suo interno si devono creare le condizioni propizie al proliferare di diversi ceppi batterici, da quelli aerobi, agli anaerobi facoltativi, agli anaerobi obbligati, ai chemiotrofi. Ognuna di queste tipologie batteriche è necessaria al completamento del ciclo dell’azoto e richiede una diversa concentrazione di ossigeno.
    Uno strato basso non consentirà mai l’insediamento dei batteri che riducono il nitrato ad azoto gassoso e procurerà solo una “digestione incompleta” delle deiezioni di pesci ed invertebrati.

    Altro concetto fondamentale per comprendere come funziona un DSB è che il DSB lavora per gradienti di concentrazione, ovvero la velocità con cui vengono trasformati i vari composti azotati ed organici dipende dal differenziale (gradiente) di concentrazione di reagenti e prodotti di reazione fra uno strato e l’altro.
    Ecco perché si legge spesso che il DSB ha bisogno di movimento ed ossigenazione più del berlinese; facendo affluire comburente e reagenti in modo copioso, si stimolano le popolazioni batteriche caratteristiche dei vari strati a lavorare al massimo regime.
    Semplificando selvaggiamente a favore dell’immediatezza di comprensione, il primo strato ricco di ossigeno è la zona di nitrificazione, dove l’ammonio viene trasformato in nitrito; lo strato successivo in cui l’ossigeno inizia a scarseggiare, trasforma ulteriormente il nitrito in nitrato, mentre lo strato profondo, quasi del tutto privo di ossigeno, è popolato da batteri chemiotrofi che utilizzano l’ossigeno presente nel nitrato come fonte di energia, trasformandolo in azoto gassoso che lascia la vasca sotto forma di bollicine.

    Per calcolare quanta sabbia sia necessaria per allestire la propria vasca, bisogna applicare questa semplice formula:


    Foto 3: Formula.

    Quindi, ipotizzando, di avere una vasca lunga 100 cm, larga 50 cm e voler fare un DSB alto 12 cm, avremo bisogno di 84 Kg circa di sabbia.
    L’unico punto a sfavore del DSB è sicuramente il lungo periodo di maturazione, che dura dai sei mesi sino ad un anno . Anche in questo metodo svolgono un ruolo fondamentale le rocce vive, ricche di batteri e popolate da una ricca fauna bentonica, necessaria per la maturazione e la colonizzazione del DSB.
    L’allestimento della rocciata nel DSB lascia molta più libertà, in quanto la quantità di rocce è più che dimezzata rispetto al berlinese.
    Si possono creare layout molto ariosi e lasciare spazio alla creatività, ma si devono rispettare alcune semplici regole:
    •Coprire la minore superficie possibile con le rocce, utilizzando se possibile delle costruzioni “a palafitta” facendo in modo che l’acqua possa circolare liberamente e lambire la sabbia.
    •Lasciare per quanto possibile spazio libero fra le pareti dell’acquario e la rocciata
    •Lasciare ampi spazi fra le rocce per evitare l’accumulo di sedimento e massimizzarne l’ossigenazione
    •Allestire la rocciata solo dopo aver steso e stabilizzato il letto sabbioso
    Come scritto in precedenza, si può usare sia sabbia viva , sabbia aragonitica, carbonato di calcio o qualsiasi altro substrato privo di metalli pesanti e con la giusta granulometria.
    Con l’uso di un piuttosto che dell’altro il risultato è sempre garantito se si osservano le poche regole scritte poc’anzi.
    Esistono alcune differenze fisico/chimiche fra i diversi substrati, come la forma e la dimensione dei granuli o il peso specifico delle diverse sabbie e queste differenze possono favorire o rallentare la proliferazione di alcune specie bentoniche rispetto ad altre, ma con una maturazione attenta otterremo comunque un DSB efficiente.

    Una volta allestito il dsb, a giorni alterni è utile alimentarlo con un pizzico di mangime granulare per pesci e dosare qualche ml di phitoplancton vivo. Un ‘ottima mossa è quella di inoculare il DSB con sabbia proveniente da una vasca avviata, oppure con qualche Kg di rocce, “fresche” provenienti dall’oceano. Queste azioni sono utilissime per aiutare la vasca nella sua maturazione.
    La sabbia deve rimane soffice e continuamente smossa dagli organismi bentonici affinché il DSB compia la sua funzione di filtro biologico.
    I movimenti degli organismi bentonici sono indispensabili per trasferire ossigeno e nutrimento organico fra i vari strati del fondo e fra il fondo e la colonna d’acqua.
    Se gli organismi bentonici (infauna) non fossero presenti in densità adeguata, potrebbero formarsi delle croste che non permettono l’ossigenazione e lo scambio di sostanze, portando al collasso il sistema. Pertanto, dato che inizialmente non saranno presenti organismi bentonici è opportuno smuovere manualmente per le prime 3-4 settimane i primi millimetri del DSB per tenerlo ossigenato ed impedire che si compatti. In alternativa si può inserire una stella insabbiatrice Archaster typicus, che con i suoi lenti movimenti tiene smosso il DSB senza creare torbidità o sospensioni indesiderate in colonna d’acqua.
    Anche se appare un paradosso inserire una stella predatrice di benthos proprio quando avremmo bisogno che esso si moltiplicasse, molteplici esperienze positive hanno dimostrato che il suo inserimento procura più benefici che danno al letto sabbioso, mantenendolo morbido e candido.



    Foto 4: Archaster


    La stella si nutrirà anche del mangime granulare che introdurremo regolarmente, riducendo la pressione sull’infauna, mentre la somministrazione di phitoplancton vivo ne stimolerà la riproduzione.
    Una volta che la vasca avrà terminato il delicato periodo di maturazione sarà possibile apprezzare i tanti benefici del letto sabbioso, che richiede soltanto una buona illuminazione, un buon movimento e consente di gestire l’acquario a lungo termine con poche o nessuna integrazione, semplicemente cibando i pesci che vi sono ospitati.

    Per il dettaglio pratico dell’allestimento, rimandiamo alla seguente guida:

    http://www.reefbastards.it/showthrea...a-vasca-attiva