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Risultati da 531 a 540 di 733
  1. #531
    carminetullii
    Guest
    Citazione Originariamente Scritto da Bach Visualizza Messaggio
    no so, mi pare che il contenitore interno tenga mezzo litro: troppo poco... prova a vedere se esiste qualcosa di specifico
    Ok.
    Grazie mille.


    Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk Pro

  2. #532
    carminetullii
    Guest
    Ed eccomi qua che provo a raccontare la mia esperienza con i dinoflagellati che, come saprà chi segue il mio post, al momento sembra essersi risolta o quasi.

    LE CAUSE
    Per farla breve, a fine estate, ho fatto un po’ di casino riversando lo schiumato (secco) di un’intera settimana in vasca. Nel giro di due/tre giorni sono comparsi i dinoflagellati che pian piano (neanche tanto) stavano prendendo il sopravvento.
    Per una serie di ragioni, credo che questo episodio sia stato solo la causa scatenante del problema e non la principale. Credo che i motivi fossero più profondi, in sostanza si dev’essere rotto l’equilibrio che si crea in un acquario. Da qualche parte ci dev’essere stato un ingranaggio che ha fatto smettere di funzionare il sistema.
    Paradossalmente nei giorni prima della comparsa dei dino la vasca era al massimo della forma, pochissime patine sui vetri e comunque chiare, alghe zero, coralli con bei colori e fluorescenze, spolipamenti anche diurni, sabbia pulita. In realtà era una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. E, infatti, è esplosa….

    COS’HO FATTO
    Premetto che non condivido la teoria che prevede la somministrazione di nitrati per combattere i dinoflagellati. Lo so, l’ho ridotta ai minimi termini (anche meno) ed è molto più complessa di così.
    La mia idea di partenza prevedeva uno scontro frontale senza esclusioni di colpi così ho cercato di informarmi il più possibile, ho chiesto consigli qui sul forum e, non lo nascondo, sono anche andato a tentativi. Naturalmente qui descriverò quelli che, secondo me, hanno dato dei risultati.

    IMPIANTO DI OSMOSI
    Nonostante avessi tds a zero spaccato e silicati non rilevabili con test Salifert (gli unici che son riuscito a trovare), su consiglio di utenti esperti del forum, anche se non proprio convinto, ho sostituito la membrana, il carbone, il filtro sedimenti, tutte le resine post osmosi che avevano appena un mese di vita. Ho anche approfittato per sfruttare i consigli ricevuti per migliorare ulteriormente l’impianto d’osmosi. A questo punto ero sicuro al 100% della “nuova” acqua introdotta nell’acquario con i cambi e con il rabbocco.

    PH
    In coincidenza con la comparsa dei dinoflagellati ho notato un importante calo del PH (ho un Apex che registra le letture 24 ore su 24). Il calo poi si ripeteva ogni volta che i dinoflagellati tornavano ad aumentare dopo un’apparente regressione. In realtà, non ho mai capito se i dino aumentassero a causa della caduta del PH o se il PH diminuisse con l’aumentare dei dino. Mi ero convinto, e lo sono ancora, che comunque ci fosse una relazione tra le due cose.
    Al che mi sono messo in rete alla ricerca di qualcosa che potesse aiutarmi a spiegare questa relazione e, tra le altre cose, ho trovato questo articolo http://reefkeeping.com/issues/2006-11/rhf/index.php e me lo son letto e riletto (ivi compresi collegamenti e riferimenti).
    Per farla breve l’autore sostiene che ci sono alcuni tipi di dinoflagellati che possono essere combattuti aumentando il PH fino a 8,4 o più (rimando all’articolo per i dettagli) e suggerisce anche cosa fare per alzare il PH. Son subito partito in quarta:
    • Su suggerimento di utenti pazienti ed esperti del forum (grazie!), ho settato correttamente il reattore di calcio e sostituito l’ARM con corallina. Così facendo ho ridotto al minimo la CO2 necessaria per sciogliere il media del reattore e che, di conseguenza, immettevo in vasca. Il PH si è subito alzato di 0,2 punti.
    • Ho iniziato a dosare kalkwasser ogni tre giorni per alzare il KH e, conseguentemente, alzare il PH e renderlo più stabile. Ho guadagnato 0,1 punti di PH.
    • Ho installato un CO2 scrubber all’ingresso dell’aria dello skimmer, in tre giorni il PH si è ulteriormente alzato di 0,2 punti.
    • Non bastava ancora così ho aumentato la frequenza con cui dosavo la kalkwasser: due giorni si e due giorni no
    A questo punto ero arrivato a 8,3 a fine fotoperiodo. E i dino sembravano in regressione o, quantomeno, non erano in aumento.


    ABBASSAMENTO DEI NUTRIENTI (ORGANICO E INORGANICO)
    Premetto che l’organico nella mia vasca non è mai stato un problema, ho da sempre nitrati non rilevabili e fosfati nel range consigliato (0,01 ppm e 0,04 ppm) misurati con fotometro e confermati da test ICP.
    La mia impressione è stata che, con la comparsa dei dinoflagellati, la vasca era ulteriormente smagrita, nonostante l’introduzione di 5 flavescens in un colpo solo. Infatti, i coralli erano molto chiari, la stellata (che prendo come riferimento per monitorare lo stato della vasca) era diventata gialla chiarissima. Non è mai stata scura ma era talmente chiara da sembrare una “lampadina” accesa.
    Altra cosa che ho notato e di cui sono sufficientemente sicuro è che i dinoflagellati si stavano nutrendo delle alghe coralline. In tutte le parti dove era presente la corallina proliferavano i dinoflagellati. Pompe di movimento, deviatore di flusso della risalita, supporto delle sonde Apex, pozzetto del troppopieno erano ricoperti di dino. E mano a mano le coralline sbiancavano per poi staccarsi. Alla fine non ho quasi più corallina in vasca.
    Per me è stata la conferma che i dinoflagellati sottraevano cibo alla vasca per nutrirsi così, per una settimana, ho ridotto al minimo cibo ai pesci (una volta ogni due giorni) e interrotto il cibo ai coralli.
    La mia intenzione era di “affamarli”, cosciente che era pericoloso perché avrei “affamato” anche i coralli.
    A questo punto ero proprio molto vicino al limite così ho ricominciato ad alimentare i pesci una volta al giorno tutti i giorni e a dosare, ogni tre giorni, cibo per i coralli mescolato con KZ Coral Snow in modo da renderlo il più disponibile possibile nel più breve tempo possibile. Nel senso che il Coral Snow migliora l’asportazione dell’organico da parte dello skimmer.
    Due volte a settimana, ho anche dosato il Coral Balance ed, effettivamente, il giorno successivo al dosaggio il risultato erano ben visibili.

    LAMPADA UVC
    Premetto che avevo già una lampada UV che avevo usato una sola volta nell’acquario dolce contro un’esplosione batterica. Mai più usata da allora.
    Avevo letto di acquariofili che l’avevano utilizzata, chi con risultati positivi, chi senza risultati, chi con risultati negativi… Insomma, c’era chi era pro e chi era contro e io stavo in mezzo.
    Ad un certo punto, scrive su questo post un utente (grazie grazie grazie) che ne decantava le “proprietà magiche” (manco fosse la lampada di Aladino!).
    Questo utente, a differenza di altri (a favore o contro), la lampada UV l’aveva usata nella sua vasca e non si è limitato a dirmi “metti la lampada che risolvi tutti i tuoi problemi”, anzi, con estrema pazienza, ha spiegato come usarla e soprattutto perché usarla. Con estrema sintesi, la lampada UV “ammazza” le cellule che le passano attraverso, per cui è necessario soffiare le rocce e le superfici almeno una volta al giorno, tutti i giorni, per mandare i dino in sospensione e consentire alla lampada di “ucciderli”. Naturalmente lui non ha usato la stessa terminologia tecnico/scientifica che ho usato io….
    Ho montato la lampada UV e ho iniziato a soffiare sulle rocce e a pulire i vetri e le superifci della tecnica tutti i giorni, anzi, è meglio dire tutte le notti quando erano accesi solo i led blue (tramonto). Ho deciso di farlo di notte perché ho pensato che i dino fotosintetici (almeno quelli presenti nella mia vasca lo erano) di notte diminuiscono e poteva essere il momento migliore.
    A dir la verità, dopo i primi due giorni la situazione più che migliorare era peggiorata. Almeno a vista, i dino erano aumentati (anche in questo caso, avevo registrato un abbassamento del PH).
    Vabbè ho deciso di andare avanti così ancora per un po’… Dal terzo giorno, la situazione è andata via via migliorando. Almeno sulle rocce i dino erano visibilmente in regressione, ce n’erano ancora sulla sabbia.

    PULIZIA DELLA SABBIA
    Come scritto sopra, dopo due giorni di utilizzo della lampada UVC, i dinoflagellati sembravano stessero di nuovo aumentando. Non ne potevo già più, così ho deciso di premere sull’acceleratore, tanto ormai era evidente che anche i coralli non tolleravano più i dino.
    Cos’altro fare? Pensa e ripensa, mi son chiesto perché pulire le superfici e non la sabbia? Il punto era come farlo… soffiarla no per ovvi motivi, aspirarla no perché l’avrei finita.
    Trovato! Sarebbe stato da pazzi ma ho comunque deciso di usare la pinza (quella lunga che si usa in acquariologia e non so per cos’altro). Mi son messo a smuovere i primi due centimetri della sabbia e ad asportare i grumi che trovavo proprio dove c’erano i dino. Il primo giorno ho tolto due bicchieri di quella schifezza, il secondo uno, il terzo mezzo, e così via sempre meno.
    Smuovendo la sabbia di sicuro avrei creato “scompiglio” nella popolazione batterica (stavo anche “ammazzando” i batteri con la lampada UV) e, così, via di batteri in quantità industriali e di cinque marche diverse, tutte le sere. Già dopo il primo giorno il risultato era nettamente visibile, dopo cinque ero a buon punto.

    OXYDATOR
    Ero a buon punto ma mancava ancora la spallata finale.
    Mi son ricordato che avevo già in sump l’oxydator che, però, non riempivo con acqua ossigenata da una vita…. Faccio una breve ricerca in rete per confermare i miei ricordi e verificare se potesse fare al mio caso.
    Sintetizzo al massimo, l’odydator introduce ossigeno molecolare in acqua aumentandone le capacità ossidative e aiuta anche contro organismi patogeni a livello cellulare che ho liberamente tradotto in “ammazza” i dino…
    Decido di provare anche l’oxydator con la paura che aumentando il redox, potesse abbassare il PH. Tanto impiego tre minuti per caricarlo, trenta secondi per toglierlo.
    Il giorno dopo, sorpresa sorpresa, il PH anziché diminuire era aumentato di 0,4 punti arrivando a 8,7 (poi stabilizzatosi a 8,6) e soprattutto i dino erano quasi del tutto spariti.
    Nei successivi tre giorni i dino sembravano ulteriormente regredire fino a sparire.

    In conclusione, al momento, la battaglia sembra (e sottolineo sembra) finita bene: sulle rocce, sulle altre superfici e sulla sabbia non c’è traccia di dinoflagellati. Sulla sabbia, però, sono rimaste delle piccole zone (che non riesco a raggiungere e smuovere) di color marrone chiaro. A prima vista, sembrano diatomee ma potrebbero benissimo essere dei ciano prima coperti dai dinoflagellati.
    Altra nota è che, in coincidenza con la regressione dei dino, ho avuto un calo del redox (anche questo registrato 24 ore su 24 con Apex) di circa 80 punti. Dopo qualche giorno dalla scomparsa dei dino, il redox è in risalita, ad oggi di 50 punti.
    Ci tengo a precisare che quanto sopra non vuole essere “la soluzione contro i dinoflagellati”, piuttosto il semplice racconto di come ho affrontato il problema.
    Indipendentemente dal risultato, ringrazierei tutti gli utenti del forum (esperti e meno esperti) che mi hanno dato preziosi consigli e impagabile sostegno. Non metto in fila i nick perché di sicuro ne dimenticherei qualcuno e mi romperebbe troppo.
    Per cui… semplicemente GRAZIE!!!
    Un saluto.
    Ultima modifica di carminetullii; 26-10-2019 alle 02:29

  3. #533
    Nutria
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    Che dire, bravo carminetullii.

    Condivido assolutamente il tuo approccio, volto alla ricerca di azioni basate su evidenze scientifiche.

  4. #534
    carminetullii
    Guest
    Citazione Originariamente Scritto da forti Visualizza Messaggio
    Che dire, bravo carminetullii.

    Condivido assolutamente il tuo approccio, volto alla ricerca di azioni basate su evidenze scientifiche.

    Buongiorno forti.
    Ti ringrazio ma è troppo... non ho la pretesa, né le competenze, anche solo per accostare il termine scientifico al mio "racconto".
    Grazie ancora.
    Ultima modifica di carminetullii; 26-10-2019 alle 12:52

  5. #535
    Nutria anziana
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    Citazione Originariamente Scritto da carminetullii Visualizza Messaggio
    Ed eccomi qua che provo a raccontare la mia esperienza con i dinoflagellati che, come saprà chi segue il mio post, al momento sembra essersi risolta o quasi.

    LE CAUSE
    Per farla breve, a fine estate, ho fatto un po’ di casino riversando lo schiumato (secco) di un’intera settimana in vasca. Nel giro di due/tre giorni sono comparsi i dinoflagellati che pian piano (neanche tanto) stavano prendendo il sopravvento.
    Per una serie di ragioni, credo che questo episodio sia stato solo la causa scatenante del problema e non la principale. Credo che i motivi fossero più profondi, in sostanza si dev’essere rotto l’equilibrio che si crea in un acquario. Da qualche parte ci dev’essere stato un ingranaggio che ha fatto smettere di funzionare il sistema.
    Paradossalmente nei giorni prima della comparsa dei dino la vasca era al massimo della forma, pochissime patine sui vetri e comunque chiare, alghe zero, coralli con bei colori e fluorescenze, spolipamenti anche diurni, sabbia pulita. In realtà era una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. E, infatti, è esplosa….

    COS’HO FATTO
    Premetto che non condivido la teoria che prevede la somministrazione di nitrati per combattere i dinoflagellati. Lo so, l’ho ridotta ai minimi termini (anche meno) ed è molto più complessa di così.
    La mia idea di partenza prevedeva uno scontro frontale senza esclusioni di colpi così ho cercato di informarmi il più possibile, ho chiesto consigli qui sul forum e, non lo nascondo, sono anche andato a tentativi. Naturalmente qui descriverò quelli che, secondo me, hanno dato dei risultati.

    IMPIANTO DI OSMOSI
    Nonostante avessi tds a zero spaccato e silicati non rilevabili con test Salifert (gli unici che son riuscito a trovare), su consiglio di utenti esperti del forum, anche se non proprio convinto, ho sostituito la membrana, il carbone, il filtro sedimenti, tutte le resine post osmosi che avevano appena un mese di vita. Ho anche approfittato per sfruttare i consigli ricevuti per migliorare ulteriormente l’impianto d’osmosi. A questo punto ero sicuro al 100% della “nuova” acqua introdotta nell’acquario con i cambi e con il rabbocco.

    PH
    In coincidenza con la comparsa dei dinoflagellati ho notato un importante calo del PH (ho un Apex che registra le letture 24 ore su 24). Il calo poi si ripeteva ogni volta che i dinoflagellati tornavano ad aumentare dopo un’apparente regressione. In realtà, non ho mai capito se i dino aumentassero a causa della caduta del PH o se il PH diminuisse con l’aumentare dei dino. Mi ero convinto, e lo sono ancora, che comunque ci fosse una relazione tra le due cose.
    Al che mi sono messo in rete alla ricerca di qualcosa che potesse aiutarmi a spiegare questa relazione e, tra le altre cose, ho trovato questo articolo http://reefkeeping.com/issues/2006-11/rhf/index.php e me lo son letto e riletto (ivi compresi collegamenti e riferimenti).
    Per farla breve l’autore sostiene che ci sono alcuni tipi di dinoflagellati che possono essere combattuti aumentando il PH fino a 8,4 o più (rimando all’articolo per i dettagli) e suggerisce anche cosa fare per alzare il PH. Son subito partito in quarta:
    •Su suggerimento di utenti pazienti ed esperti del forum (grazie!), ho settato correttamente il reattore di calcio e sostituito l’ARM con corallina. Così facendo ho ridotto al minimo la CO2 necessaria per sciogliere il media del reattore e che, di conseguenza, immettevo in vasca. Il PH si è subito alzato di 0,2 punti.
    •Ho iniziato a dosare kalkwasser ogni tre giorni per alzare il KH e, conseguentemente, alzare il PH e renderlo più stabile. Ho guadagnato 0,1 punti di PH.
    •Ho installato un CO2 scrubber all’ingresso dell’aria dello skimmer, in tre giorni il PH si è ulteriormente alzato di 0,2 punti.
    •Non bastava ancora così ho aumentato la frequenza con cui dosavo la kalkwasser: due giorni si e due giorni no
    A questo punto ero arrivato a 8,3 a fine fotoperiodo. E i dino sembravano in regressione o, quantomeno, non erano in aumento.


    ABBASSAMENTO DEI NUTRIENTI (ORGANICO E INORGANICO)
    Premetto che l’organico nella mia vasca non è mai stato un problema, ho da sempre nitrati non rilevabili e fosfati nel range consigliato (0,01 ppm e 0,04 ppm) misurati con fotometro e confermati da test ICP.
    La mia impressione è stata che, con la comparsa dei dinoflagellati, la vasca era ulteriormente smagrita, nonostante l’introduzione di 5 flavescens in un colpo solo. Infatti, i coralli erano molto chiari, la stellata (che prendo come riferimento per monitorare lo stato della vasca) era diventata gialla chiarissima. Non è mai stata scura ma era talmente chiara da sembrare una “lampadina” accesa.
    Altra cosa che ho notato e di cui sono sufficientemente sicuro è che i dinoflagellati si stavano nutrendo delle alghe coralline. In tutte le parti dove era presente la corallina proliferavano i dinoflagellati. Pompe di movimento, deviatore di flusso della risalita, supporto delle sonde Apex, pozzetto del troppopieno erano ricoperti di dino. E mano a mano le coralline sbiancavano per poi staccarsi. Alla fine non ho quasi più corallina in vasca.
    Per me è stata la conferma che i dinoflagellati sottraevano cibo alla vasca per nutrirsi così, per una settimana, ho ridotto al minimo cibo ai pesci (una volta ogni due giorni) e interrotto il cibo ai coralli.
    La mia intenzione era di “affamarli”, cosciente che era pericoloso perché avrei “affamato” anche i coralli.
    A questo punto ero proprio molto vicino al limite così ho ricominciato ad alimentare i pesci una volta al giorno tutti i giorni e a dosare, ogni tre giorni, cibo per i coralli mescolato con KZ Coral Snow in modo da renderlo il più disponibile possibile nel più breve tempo possibile. Nel senso che il Coral Snow migliora l’asportazione dell’organico da parte dello skimmer.
    Due volte a settimana, ho anche dosato il Coral Balance ed, effettivamente, il giorno successivo al dosaggio il risultato erano ben visibili.

    LAMPADA UVC
    Premetto che avevo già una lampada UV che avevo usato una sola volta nell’acquario dolce contro un’esplosione batterica. Mai più usata da allora.
    Avevo letto di acquariofili che l’avevano utilizzata, chi con risultati positivi, chi senza risultati, chi con risultati negativi… Insomma, c’era chi era pro e chi era contro e io stavo in mezzo.
    Ad un certo punto, scrive su questo post un utente (grazie grazie grazie) che ne decantava le “proprietà magiche” (manco fosse la lampada di Aladino!).
    Questo utente, a differenza di altri (a favore o contro), la lampada UV l’aveva usata nella sua vasca e non si è limitato a dirmi “metti la lampada che risolvi tutti i tuoi problemi”, anzi, con estrema pazienza, ha spiegato come usarla e soprattutto perché usarla. Con estrema sintesi, la lampada UV “ammazza” le cellule che le passano attraverso, per cui è necessario soffiare le rocce e le superfici almeno una volta al giorno, tutti i giorni, per mandare i dino in sospensione e consentire alla lampada di “ucciderli”. Naturalmente lui non ha usato la stessa terminologia tecnico/scientifica che ho usato io….
    Ho montato la lampada UV e ho iniziato a soffiare sulle rocce e a pulire i vetri e le superifci della tecnica tutti i giorni, anzi, è meglio dire tutte le notti quando erano accesi solo i led blue (tramonto). Ho deciso di farlo di notte perché ho pensato che i dino fotosintetici (almeno quelli presenti nella mia vasca lo erano) di notte diminuiscono e poteva essere il momento migliore.
    A dir la verità, dopo i primi due giorni la situazione più che migliorare era peggiorata. Almeno a vista, i dino erano aumentati (anche in questo caso, avevo registrato un abbassamento del PH).
    Vabbè ho deciso di andare avanti così ancora per un po’… Dal terzo giorno, la situazione è andata via via migliorando. Almeno sulle rocce i dino erano visibilmente in regressione, ce n’erano ancora sulla sabbia.

    PULIZIA DELLA SABBIA
    Come scritto sopra, dopo due giorni di utilizzo della lampada UVC, i dinoflagellati sembravano stessero di nuovo aumentando. Non ne potevo già più, così ho deciso di premere sull’acceleratore, tanto ormai era evidente che anche i coralli non tolleravano più i dino.
    Cos’altro fare? Pensa e ripensa, mi son chiesto perché pulire le superfici e non la sabbia? Il punto era come farlo… soffiarla no per ovvi motivi, aspirarla no perché l’avrei finita.
    Trovato! Sarebbe stato da pazzi ma ho comunque deciso di usare la pinza (quella lunga che si usa in acquariologia e non so per cos’altro). Mi son messo a smuovere i primi due centimetri della sabbia e ad asportare i grumi che trovavo proprio dove c’erano i dino. Il primo giorno ho tolto due bicchieri di quella schifezza, il secondo uno, il terzo mezzo, e così via sempre meno.
    Smuovendo la sabbia di sicuro avrei creato “scompiglio” nella popolazione batterica (stavo anche “ammazzando” i batteri con la lampada UV) e, così, via di batteri in quantità industriali e di cinque marche diverse, tutte le sere. Già dopo il primo giorno il risultato era nettamente visibile, dopo cinque ero a buon punto.

    OXYDATOR
    Ero a buon punto ma mancava ancora la spallata finale.
    Mi son ricordato che avevo già in sump l’oxydator che, però, non riempivo con acqua ossigenata da una vita…. Faccio una breve ricerca in rete per confermare i miei ricordi e verificare se potesse fare al mio caso.
    Sintetizzo al massimo, l’odydator introduce ossigeno molecolare in acqua aumentandone le capacità ossidative e aiuta anche contro organismi patogeni a livello cellulare che ho liberamente tradotto in “ammazza” i dino…
    Decido di provare anche l’oxydator con la paura che aumentando il redox, potesse abbassare il PH. Tanto impiego tre minuti per caricarlo, trenta secondi per toglierlo.
    Il giorno dopo, sorpresa sorpresa, il PH anziché diminuire era aumentato di 0,4 punti arrivando a 8,7 (poi stabilizzatosi a 8,6) e soprattutto i dino erano quasi del tutto spariti.
    Nei successivi tre giorni i dino sembravano ulteriormente regredire fino a sparire.

    In conclusione, al momento, la battaglia sembra (e sottolineo sembra) finita bene: sulle rocce, sulle altre superfici e sulla sabbia non c’è traccia di dinoflagellati. Sulla sabbia, però, sono rimaste delle piccole zone (che non riesco a raggiungere e smuovere) di color marrone chiaro. A prima vista, sembrano diatomee ma potrebbero benissimo essere dei ciano prima coperti dai dinoflagellati.
    Altra nota è che, in coincidenza con la regressione dei dino, ho avuto un calo del redox (anche questo registrato 24 ore su 24 con Apex) di circa 80 punti. Dopo qualche giorno dalla scomparsa dei dino, il redox è in risalita, ad oggi di 50 punti.
    Ci tengo a precisare che quanto sopra non vuole essere “la soluzione contro i dinoflagellati”, piuttosto il semplice racconto di come ho affrontato il problema.
    Indipendentemente dal risultato, ringrazierei tutti gli utenti del forum (esperti e meno esperti) che mi hanno dato preziosi consigli e impagabile sostegno. Non metto in fila i nick perché di sicuro ne dimenticherei qualcuno e mi romperebbe troppo.
    Per cui… semplicemente GRAZIE!!!
    Un saluto.
    Carmine sei un ottimo esempio per tutti. Non ti sei arreso, hai ascoltato i consigli in maniera critica, ti sei documentato basandoti su quei consigli e hai risolto il problema!
    Come se non bastasse hai creato un ottimo post per chiunque possa trovarsi nella stessa situazione.
    Non a caso la tua vasca è uno spettacolo :)
    Un saluto, sono molto contento che tu abbia risolto, ora è tutto in discesa.

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  6. #536
    carminetullii
    Guest
    Citazione Originariamente Scritto da Pupi Visualizza Messaggio
    Non ti sei arreso, hai ascoltato i consigli in maniera critica, ti sei documentato basandoti su quei consigli e hai risolto il problema!

    Inviato dal mio LM-G710 utilizzando Tapatalk
    Grazie mille Pupi.
    Nella frase che ho quotato sei riuscito a sintetizzare quello che per me era la parte più importante.
    Grazie ancora. Se ti dovessi trovare a passare da queste parti hai una cena di pesce pagata.
    Niger alla griglia....



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  7. #537
    Nutria anziana L'avatar di toymmys
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    Buongiorno Carmine sono davvero contento e ammiro la tua costanza e pazienza...complimenti... tienici comunque aggiornati sull'andamento e ogni tanto allega foto che è sempre un piacere vedere la tua vasca... :)

  8. #538
    Nutria anziana
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    Citazione Originariamente Scritto da carminetullii Visualizza Messaggio
    Grazie mille Pupi.
    Nella frase che ho quotato sei riuscito a sintetizzare quello che per me era la parte più importante.
    Grazie ancora. Se ti dovessi trovare a passare da queste parti hai una cena di pesce pagata.
    Niger alla griglia....



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    Ahahah grazie! Lo stesso vale per te se passi da qui! Pane con l milza s pasta con le sarde (un po' più strong) ahahahah :D


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  9. #539
    carminetullii
    Guest
    Citazione Originariamente Scritto da toymmys Visualizza Messaggio
    Buongiorno Carmine sono davvero contento e ammiro la tua costanza e pazienza...complimenti... tienici comunque aggiornati sull'andamento e ogni tanto allega foto che è sempre un piacere vedere la tua vasca... :)
    Buongiorno toymmys. Grazie mille!!!
    Sto cercando di fare un po' di foto decenti con la reflex. Il problema sono gli orari e le GNC, nel senso che rientro tardi e, dopo aver messo a letto le bimbe, mi dedico all'acquario e a quell'ora le luci sono blu. Modificare le impostazioni delle GNC, soprattutto le barre, è un casino. Secondo me il controller ha qualche problema, devo provare a scrivergli una mail.
    Al momento ho fatto un po' di prove e il risultato è stato pessimo, ma pessimo pessimo pessimo!!!
    Un saluto.

  10. #540
    Nutria anziana L'avatar di toymmys
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    E ti capisco ho anche io le barre e le bluray m sono suscitò con la reflex ma solo con le luci bianche accese solo blu e un disastro ho comprato ieri una acropora echinata color petrolio spettacolo ma non ci provo nemmeno a fotografarla....

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