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  • Il lago Malawi



    By Jefri

    Il lago Malawi si classifica alla nona posizione, tra i laghi più grandi del mondo. Si è originato dalla rift valley, la profonda spaccatura terrestre presente nel Sud Africa creatasi dalla separazione delle placche tettoniche africana e araba. In questa grande vallata, della lunghezza di circa 5.000 Km, hanno preso origine anche gli altri due grandi laghi africani: il lago Vittoria e il lago Tanganyka.

    Il lago Malawi ha una lunghezza di circa 600 Km, una larghezza massima di 80 Km e una profondità massima di 700 m, coprendo un’area totale di circa 31.000Km^2. La zona sud-ovest appartiene allo stato del Malawi, la zona a nord-est alla Tanzania e al Mozambico una porzione della parte a est.

    Durante la stagione secca (che va da Giugno ad Agosto) la temperatura superficiale del lago raggiunge i 20°C. Nella stagione delle piogge (Novembre-Aprile) si raggiungono e si superano invece i 30°C. La media della superficie, comunque, resta nell’intervallo 23-28°C.
    Le condizioni chimiche dell’acqua si attestano su valori duri e alcalini: pH 7,8-8,5; KH >10°; GH 10-15°, conducibilità 200-300 uS.

    Le coste e i fondali presentano un aspetto abbastanza uniforme, con prevalenza di sabbia, ciottoli e rocce. Le coste rocciose sono meno frequenti, ma è proprio qui che troviamo la maggior parte delle specie di interesse acquariofilo.

    Le specie
    Grazie al loro isolamento geografico nei laghi africani si trova una moltitudine di coloratissime specie di ciclidi, spesso in lotta tra loro per la suddivisione del territorio e dai comportamenti davvero affascinanti. Basti pensare ai riti di accoppiamento e all’incubazione orale: le femmine trattengono le uova in bocca dopo che il maschio le ha fecondate per un periodo di tempo di circa un mese. Una stima approssimativa del numero di specie le quantifica in oltre 800!


    (Maschio Aulonocara stuartgranti Chilumba)

    Ogni specie si è evoluta in modo funzionale alla zona in cui vive. Per praticità si dividono le zone del lago Malawi (e i relativi ciclidi che le abitano) in tre macroaree: meno di un terzo delle coste è formata da rocce, la maggior parte da litorali sabbiosi e, in minor parte, da canneti vicino agli esturari dei fiumi. Proprio questa diversità ambientale ha dato vita all’enorme numero, varietà e comportamenti dei bellissimi ciclidi del Malawi.


    (Maschio di Otopharynx tetraspilus)

    Una grande divisione tra le specie di interesse puramente acquariofilo si fa tra Mbuna e Haps (Haplochromini).
    I primi vivono a ridosso delle coste rocciose (dove è presente più cibo) in grandissimi numeri e con una densità di alcune decine di pesci per m^3. La base della loro dieta è il cosiddetto Aufwuchs: un tappeto di alghe che ricopre le rocce in cui si può trovare una moltitudine di microfauna come plancton e crostacei, di cui i pesci si nutrono. Il loro nome “Mbuna” deriva proprio dalle loro abitudini alimentari: questo infatti è il nome con cui i pescatori del luogo li chiamano e che significa “battitori di rocce”.


    (Femmina di Labidochromis caerules in incubazione orale)

    Gli Haps sono, in generale, le specie non-mbuna. Specie che non vivono uno stretto legame con gli ammassi rocciosi e che occupano le zone profonde e aperte del lago, o quelle zone di transizione tra le coste rocciose e le zone di acqua libera.


    (Maschio di Lethrinus albus Kande island)

    Tutte queste caratteristiche dovranno essere ben chiare all’acquariofilo che si accinge a voler allestire una vasca per questi splendidi ciclidi. Che sia essa adibita a specie Haps o mbuna, il layout deve rispondere a dei precisi requisiti di funzionalità per le specie che andremo ad inserire.
    Una vasca per specie rocciofile dovrà essere allestita con una o più rocciate grandi, in modo che i pesci possano trovare un luogo adatto alle loro esigenza di spartizione dei territori e suddivisione gerarchica. Una vasca per Haps, di contro, dovrà avere molto spazio libero per il nuoto con qualche barriera visiva.

    Allestiamo una vasca per ciclidi del malawi



    (Vasca 160x60x60cm)

    Cominciamo parlando di litraggio e dimensioni minime. Come avrete capito questi pesci non hanno esattamente un caratterino docile e hanno bisogno, per discorsi di aggressività e territorialità, di vasche dalle dimensioni generose. Come spesso succede in acquariofilia “bigger is better”, più la vasca è grande maggiori saranno le possibilità che avremo.
    Ruolo fondamentale lo ricopre il lato lungo dell’acquario, il quale non dovrà essere inferiore ad un metro, e di profondità non inferiore ai 40 cm. Quindi una vasca dalle misure 100x40x50 è il minimo sindacale. Al di sotto di tale spazio non è possibile allestire un acquario Malawi. L'acquario dovrà essere rigorosamente chiuso, poichè i pesci che andremo ad ospitare sono dei gran saltatori. Un coperchio, una lastra di plexiglass o una rete andranno benissimo.

    Tecnica: un buon filtraggio sovradimensionato è strettamente consigliato. Meglio optare per un filtro esterno o, avendone la possibilità, una sump con percolatore che massimizza l’attività biologica nitrificante. L’illuminazione non è un fattore fondamentale. Data la scarsità di piante che potremmo inserire (questi pesci spesso le sradicano) la luce servirà più che altro a noi per osservare i pesci e per dare il giusto ritmo sonno-veglia. Lampade con gradazioni dai 6500K in su sono vanno più che bene. Talvolta vengono usate anche lampade attiniche per favorire la proliferazione algale in vasche mbuna.

    Chimica dell’acqua: come sopra menzionato i valori si dovranno attestare su un’acqua dura e basica. Generalmente le acque di rete vanno più che bene. L’optimum di temperatura si ha tra i 20 e i 26°C.

    Allestimento: qui le strade si dividono, in base alle specie che vorremo ospitare. Molto importante però è oscurare il vetro posteriore (con apposito sfondo, cartoncino esterno, ecc) e almeno uno dei vetri laterali, meglio se tutti e due. Il substrato sarà composto di sabbia (va benissimo quella edile preventivamente lavata) e ciottoli. Uno strato di qualche centimetro basterà alle esigenze dei pesci, i quali penseranno a spostarsela come loro aggrada di più.

    La flora in un acquario Malawi svolge un ruolo recondario. Non aspettatevi grandi plantacquari con questi ciclidi, poichè sradicheranno ogni cosa non vada loro a genio. Ciò non vuol dire che dobbiamo necessariamente precluderci la possibilità di avere un pò di "verde" in vasca. La scelta migliore, spesso, ricade sul genere Vallisneria spp., in cui la specie gigantea è la più gettonata. Una bella foresta di questa pianta, magari al centro vasca o davanti al filtro con le sue foglie mosse dal flusso d'acqua, renderanno il vostro acquario sicuramente più scenografico.


    (Maschio Aulonocara stuartgranti Chilumba)

    Vasca mbuna: qui la rocciata dovrà fare da padrone. Sia unica che due divise con uno spazio nel mezzo. Ottimi i sassi di fiume, anche calcarei. Prima di ogni cosa bisognerà munirsi di un tappetino da addominali che varrà ritagliato nella forma del vetro di base e su cui verrà poggiato a vasca rigorosamente vuota. Una volta steso questo direttamente sopra verranno poggiati i sassi, i quali dovranno avere la dimensione di un’ananas, indicativamente. La rocciata dovrà essere funzionale e presentare numerose tane e nascondigli. Le tane avranno le dimensioni di circa un pugno e con non troppe uscite per far sentire al sicuro i pesci. A questo proposito è utile disporre i sassi preventivamente su una superficie esterna e fare qualche prova di layout, finchè il risultato finale non risponderà alle caratteristiche sopra citate e al nostro personale gusto estetico. Una volta allestita la rocciata sopra il tappetino da addominali si potrà riempire con la sabbia la nostra vasca. Questo per evitare che i pesci, scavando, spostino i sassi e ne compromettano la stabilità.

    Vasca haps: invece di una rocciata ci procureremo alcuni sassi particolarmente grandi (stile menhir) e ci comporteremo come sopra (tappetino, sassi, sabbia). Come barriere visive si possono usare anche gruppi di Vallisneria gigantea, molto scenica. Se questa verrà messa davanti all’uscita del filtro creeremo anche un bellissimo effetto di movimento delle foglie.

    Idee di allestimento:
    Questi pesci vanno sempre inseriti in harem con un maschio e due/tre femmine
    Vasca 100 cm mbuna: ottimi i “gialloni” Labidochromis caerules (anche perlmutt/chisumulae) e Iodotropheus sprengerae
    haps: ottimo il genere Aulonocara (stuartgranti/kandeensis/maylandi) e Lethrinops yellow collar
    Vasca 120 cm mbuna: come sopra + Cynotilapia afra
    haps: idem + Lethrinops(albus kande/red cap), Otopharynx lithobates, Copadichromis (azureus/virginalis)
    Vasca 150 cm: qui possiamo concederci praticamente tutte le specie mbuna e haps, eccezzion fatta per i più grossi. Sempre rispettando le regole sopra indicate
    Vasca>150 cm: sostanzialmente non ci sono limiti di specie, grossi predatori compresi.