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  • Corydoras Sterbai (Knaack , 1962)

    NOME: Corydoras sterbai (Knaack , 1962)

    SINONIMI: Cory di Sterba





    CLASSIFICAZIONE
    Ordine: Siluriformi
    Famiglia: Callichthyidae
    Sottofamiglia: Corydoradinae


    DISTRIBUZIONE E HABITAT:
    Bolivia e Brasile, Rio Guaporé, però la maggior parte di quelli in vendita provengono dall'Europa dell'Est o dall' Estremo Oriente. Abita i piccoli affluenti, torrenti, stagni e aree di foresta allagata






    Rio Guaporé fonte: http://www.baixaki.com.br

    Descrizione: lunghezza massima 65mm




    DIMENSIONI E ALLESTIMENTO VASCA:
    Come vasca principale minimo 70x30x30h, prediligendo vasche con la base più ampia possibile per un piccolo gruppo, almeno 6 esemplari, di questi pesci.
    Una vasca da 40 litri è abbastanza grande come vasca temporanea da riproduzione.

    Non è difficile accontentare questi piccoli animali offrendo loro un lay-out di tipo "amazzonico" con sabbia fine, legni, foglie sul fondo illuminazione scarsa ... le piante non sono strettamente necessarie, mentre è un "must" l'acqua ambrata, quindi può essere utile filtrare attraverso torba e sistemare sul fondo qualche pignetta di Ontano, oltre alle foglie di Quercia, Mandorlo (Catappa), faggio etc...

    Un buon regime di manutenzione è essenziale con questa specie in quanto è sensibile al deterioramento delle condizioni dell'acqua. Come per tutti i Corydoras spp. non utilizzare filtri sottosabbia. Questi pesci sono sensibili ai substrati sporchi o di ghiaietto "spaccato" e tagliente e possono perdere i loro barbigli se allevati in condizioni precarie.

    Buoni compagni di vasca sono piccoli Caracidi, Ciprinidi, ciclidi nani e altri "pesci gatto" pacifici, e non per ultimi i Discus. Questa specie di Corydoras è l'unica che condivide realmente l'habitat del Discus e riesce a sopportare le alte temperature che quest'ultimo vuole.
    Cercate sempre di tenere i Corydoras in gruppi numerosi, sono molto più fiduciosi ed attivi in presenza di conspecifici. Un gruppo di almeno sei individui è il minimo per un corretto mantenimento. Gruppi numerosi sono da preferire, in quanto in natura questa specie si può trovare in branchi da decine di esemplari.


    VALORI DELL'ACQUA:
    Temperatura: da 24 a 30°C
    pH: 5-6,5
    Durezza: da 1 a 8 °GH

    In merito bisogna dire anche che, forse con la "scusa" della loro provenienza "artificiale", su qualche scheda si trova uno spettro di valori molto più ampio, ma vista la provenienza reale preferirei stare su quelli scritti sopra, anche se questi "corazzati" sono stati ritrovati in pozze con acqua ferma, quanto in corsi d'acqua corrente, con valori diversi. Fortemente consigliata l'applicazione della stagionalità.


    ALIMENTAZIONE:
    Onnivoro e facile da alimentare. Utilizzare granuli, pellet o tablet affondanti, cercando di variare spesso. Integrare con alimenti vivi e congelati, come Daphnia, Artemia, bloodworm e simili. Vanno pazzi per i tubifex, con cui è meglio però non abbondare.



    DIMORFISMO SESSUALE E RIPRODUZIONE:
    Come la maggior parte dei Corydoras spp. anche C. sterbai è facilmente sessabile se visto dall'alto. Le femmine sono notevolmente più rotonde e più ampie rispetto ai maschi, soprattutto quando sono piene di uova. Spesso sono anche leggermente più grandi.

    Se i pesci decidono di deporre le uova, andranno a deporre sul vetro, spesso in una zona dove il flusso di acqua è abbastanza alto.
    Il comportamento è caratterizzato da un iniziale incremento dell'attività e dell'eccitazione, i maschi iniziano a seguire attivamente le femmine. Una femmina ricettiva permetterà ad un maschio di accarezzarla con i suoi barbigli, prima che la coppia prenda la classica "posizione a T", in cui il maschio afferra i barbigli femmine tra le pinne pettorali e il corpo. poi rilascia alcuni spermatozoi e si pensa che questi passino attraverso la bocca e le branchie della femmina, per essere diretti verso le sue pinne pelviche che usa per formare un 'paniere', in cui lei deposita un unico uovo (anche fino a 4 ). Una volta che questo è fecondato, nuota lontano per trovare un luogo adatto per depositare l' uovo , prima che il ciclo si ripeta.
    Se depongono le uova in una situazione di gruppo, vedrete spesso più maschi a caccia di una femmina mentre lei va a depositare un uovo , nel tentativo di essere il prossimo prescelto per fertilizzare.


    Gli adulti mangiano le uova se ne hanno la possibilità, così una volta avvenuta la deposizione, si hanno un paio di scelte. Rimuovere gli adulti ed allevare la covata nello stessa vaschetta, o spostare le uova altrove. Se si decide di spostare le uova, troverete che sono abbastanza robuste, e di solito un uovo può essere ruotato delicatamente sul vetro con un dito.
    Altro sistema validissimo per la raccolta delle uova sussiste nell'usare un pennellino a setole morbide, usato contropelo a mo' di spatola... le uova si attaccano alle setole e sono facilmente raccolte per essere riposizionate, riducendo il rischio di schiacciarle sul vetro.
    Il nuovo contenitore dovrebbe contenere la stessa acqua, ed essere ben ossigenato. E' consigliato aggiungere della torba in acqua per evitare l'insorgere di muffe. Ciononostante alcune uova probabilmente ammuffiranno, e queste dovrebbero essere rimosse al fine di evitare che il fungo si diffonda.
    Altre opzioni includono l'aggiunta di pignette di Ontano, foglie di Catappa e di quercia (rilasciano diverse sostanze chimiche benefiche).

    Alcuni usano gamberetti per raccogliere eventuali spore fungine da uova sane. Neocaridina davidi e Neocardina Heteropoda per esempio. Questi mangiano le uova malate, ma lasciano quelle sane illese.

    Le uova si schiudono in 3-5 giorni e una volta che gli avannotti hanno consumato il sacco vitellino, accetteranno microworm e naupli di artemia come primi alimenti.
    Sembrano essere meno sensibili alla malattia se accresciuti su un sottile strato di sabbia , piuttosto che in vasche a fondo nudo.

    La soluzione migliore, a patto di non ritrovarsi con deposizioni più o meno spontanee, è quella di allestire una vasca ad hoc di almeno una quarantina di litri.
    Il "condizionamento" dei riproduttori è un fattore fondamentale. Questo genere di pesci si riproduce in concomitanza con il cambio stagionale, che cercheremo di riprodurre in maniera fedele in modo da indurre lo stimolo ormonale. Uno dei fattori principali è l'alimentazione, che deve essere (sempre in ottica riproduttiva e dopo aver isolato gli adulti in vasca apposita) abbondante e costituita da cibo vivo. Anche la riduzione della temperatura gioca un ruolo fondamentale: eseguiamo dei cambi copiosi d'acqua cercando di ridurre progressivamente la temperatura nell'arco di qualche giorno. Fatto questo i riproduttori dovrebbero prontamente deporre le uova. Una volta avvenuta la deposizione spostare i genitori in vasca principale e curare i piccoli nella vasca da riproduzione, da soli.


    NOTE:

    Possono essere necessari diversi anni per determinate specie per raggiungere la maturità sessuale, quindi siate pazienti. Infine diverse tattiche possono talvolta essere necessarie, come ad esempio i tempi tra i cambi d'acqua, ossigenazione ecc.
    E 'stata anche suggerita l'aggiunta di acqua da una vasca contenente uova appena deposte.
    Questo accorgimento può indurre la deposizione delle uova in alcune delle specie considerate più "difficili" o restie alla riproduzione.
    Molto probabile che questo espediente possa essere attribuito ad ormoni rilasciati durante la deposizione delle uova che agiscono come un innesco chimico.
    In sostanza, se non state avendo alcuna fortuna, non abbiate paura di provare diversi approcci.

    Erroneamente i Corydoras spp. vengono venduti come specie spazzine, i PULITORI del "cuggino"... in parte è vero, nel senso che, in acquario di comunità, grufolando in continuazione alla ricerca di cibo, raccoglieranno gli eccessi che raggiungono il fondo... Ma ciò non toglie il fatto che debbano essere alimentati a dovere, quindi è opportuno regolare le dosi dei vari mangimi per non sovraccaricare la vasca.

    Tutti i Corydoras spp. hanno la capacità di respirare aria atmosferica in una certa misura se necessario. Essi possiedono una versione modificata ed altamente vascolarizzata di intestino per aiutare nella captazione di ossigeno atmosferico.
    Questo adattamento permette loro di sopravvivere se il loro habitat fosse privato dell'ossigeno per qualsiasi motivo. In acquario li vedrete sfrecciare in superficie per prendere boccate d'aria. Questo è perfettamente naturale e non c'è nessun motivo di preoccupazione. Se le condizioni dell'acqua sono scadenti, la frequenza delle visite alla superficie aumenterà corrispondentemente.

    Bisogna usare cautela in caso di maneggiamento, fanno parte dei "pesci gatto corazzati" ed hanno aculei sulle pinne pettorali e dorsale.

    Questa popolare ed attraente specie è al primo sguardo simile a C. haraldschultzi , ma si possono distinguere esaminando il patterning sulla testa del pesce in questione. In C. sterbai questo è composto di puntini chiari su uno sfondo scuro, mentre in C. haraldschultzi le marcature sono scure su sfondo chiaro. C. haraldschultzi ha anche un muso più allungato.


    BIBLIOGRAFIA:
    Seriouslyfish
    Planetcatfish
    Acquariofiliaconsapevole