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  • Il Metodo Berlinese

    Il metodo Berlinese.

    Esistono diversi modi di gestione per un acquario di barriera. Quello che vi andrò a descrivere di seguito, sarà , il metodo Berlinese. Questo, è stato ideato da D.Struber e P.Wilkens a Berlino, Germania.
    Il metodo Berlinese, ha alcuni punti di riferimento, e sono:

    - Utilizzare di Rocce vive, avendo. cura di garantire una proporzione pari ad i 1kg ogni 4/5 litri.

    - Avere un forte movimento in vasca.

    - Non utilizzare assolutamente la sabbia.
    - Forte schiumazzione.
    - Forte illuminazione.



    Foto 1: Vasca gestita con metodo berlinese.

    Le rocce, vengono definite vive, per via dei batteri (nitrificanti e denitrificanti) e delle molteplici forme di vita che contengono al loro interno.
    Queste, hanno diverse funzioni, sono un elemento di vitale importanza, per la riuscita di un acquario marino. Rappresentano il filtro, provvedono a dare il via al ciclo dell’azoto trasformando gli inquinanti i nitrati.
    Il metodo Berlinese, consiglia di avere un rapporto kg/lt pari alla seguente proporzione: 1Kg ogni 4 Litri.
    In alcuni casi potrebbe essere valido, anche un rapporto maggiore, ovvero, 1 kg ogni 5 o 6 Litri. Questo dipende dalla qualità delle rocce, dalla loro porosità.



    Foto 2 e 3: Pompe di movimento.

    Il movimento nelle nostre vasche è dato dalle pompe di movimento.
    Questo dev’essere considerato, in base agli animali che si intende allevare. Se volessimo allevare SPS, bisognerebbe avere un movimento pari a circa 30 volte il volume lordo della vasca. Se ad esempio , abbiamo una vasca di 200 lt lordi, per calcolare il movimento necessario, bisogna moltiplicare i litri lordi, 200 per 30. Il valore ottenuto da tale operazione sarà uguale a 6000. Avremo quindi bisogno, di un movimento pari a 6000 lt/h. Sarebbe una buona cosa, utilizzare più di una pompa di movimento, per coprire meglio la vasca ed evitare quindi zone di ristagno. Questo parametro naturalmente può variare a seconda degli animali allevati, dalle dimensioni e quantità degli animali, presenti in vasca. Ipotizzando di avere una vasca di soli coralli molli e pesci, potrebbe bastare un movimento pari a 15/20 volte il volume lordo della vasca. Il movimento è molto importante per permettere all’acqua di essere sempre ossigenata. Facilitando gli scambi gassosi , disperdendo la CO2 in eccesso. Inoltre consente ai coralli di nutrirsi.



    Foto 4: Vasca con metodo Berlinese senza fondo sabbioso.

    Un altro punto di riferimento è quello del NO alla sabbia. E’ strettamente consigliato non inserire sabbia, nemmeno un velo di pochi cm.
    Il velo di sabbia è sconsigliato, perché, avendo un fondo di 1 o 2 cm, la sabbia darà casa ai batteri aerobici, e ci ritroveremo molto presto, con dei nitrati costantemente alti,senza che il sistema riesca a smaltirli. Andremmo quindi ,incontro ad una serie di grossi problemi. In sostanza se volete la sabbia, allestite un DSB (Deep Seend Bed).



    Foto 5 e 6: Schiumatoio al lavoro.

    Altro punto da seguire per l’applicazione del metodo Berlinese, e quello di usare degli schiumatoi molto performanti. Lo schiumatoio, è uno strumento fondamentale per la gestione di un acquario marino. Esso è utilizzato per eliminare le sostanze di rifiuto, prima che queste diventino alimento per i batteri nitrificanti, i quali produrrebbero nitrati, dannosi per gli animali presenti nella nostra vasca.
    Per la scelta di questo strumento è fondamentale conoscere l’acqua che dovrà trattare. Considerando che le stime effettuate dalle case produttrici sono abbastanza sovrastimate, consiglio di prendere uno schiumatoio consigliato per il triplo dei litri rispetto alla capacità lorda della propria vasca.



    Foto 7 e 8: Illuminazione con neon T5

    L’illuminazione è un elemento fondamentale, in quanto oltre a donare la vita nella nostra vasca, essa innesca dei processi metabolici, per la riduzione degli inquinanti. Nel metodo Berlinese è consigliato usare una quantità di luce molto elevata con un fotoperiodo di 10/12 ore. Le soluzioni migliori, per illuminare un vasca, ottenendo soddisfazione e risultati sono due. Ovvero, tramite HQI oppure i neon T5. Per conoscere i watt da poter usare, per illuminare una vasca, bisogna considerare alcuni fattori. I fattori da considerare sono due. Le dimensioni della vasca e gli animali che si desidera allevare. Se ad esempio, dobbiamo illuminare una vasca 100*50*50 per allevare principalmente SPS ipotizzando di usare i neon T5, potremmo usare un plafoniera dotata di otto neon T5 da 39 Watt ciascuno, per un totale di 312 Watt.
    Questi sono i principali punti di riferimento che si dovrebbero seguire per gestire la propria vasca con il metodo berlinese.