Nel vecchio nano avevo una invasione di Udotea: è un'alga terribile, appartiene alla famiglia delle bryopsis, ma soprattutto si sviluppa bene anche con pochi nutrienti; purtroppo, è un'alga molto comune.
Quando ho fatto la vasca nuova, ho killato tutte le rocce che ho riutilizzato con la candeggina, ma non ho ovviamente potuto far nulla sulle basette dei coralli.
Nella vasca superiore, nonostante la luce intensissima, non si è sviluppata nemmeno dalle basette che ho portato dal nano, ma nella vaschetta inferiore, dove tengo LPS, entacmea e pagliacci, con luce e corrente nettamente inferiori dalla roccetta di palithoa è ripartita e mi ha colonizzato praticamente tutto, incominciando ad infastidire anche le aca.


Per questa alga funzionano solo quattro soluzioni: Dolabella, Vibrant, Fluconazolo e perossido. La rimozione manuale non è efficace perché sono singole foglie con un tallo, vanno rimosse una a una con la pinzetta, e il tallo rimane attaccato... Ho scartato la dolabella perchè finite le udotea in vasca non avrebbe trovato cibo, volevo provare il vibrant ma dopo le ultime notizie per ora lo ho scartato, e volendo evitare il fluconazolo mi rimaneva da provare solo col perossido

Allora ho fatto un test: estratto dalla vasca la roccia più grossa, spruzzata tutta la superficie con perossido al 3% da una bottiglia nuova (stando attento ad evitare i coralli), lasciato all'aria per un paio di minuti. Poi ho risciacquato bene con acqua di acquario e ho rimesso in vasca.
All'inizio, le alghe sembravano non aver minimamente fatto caso al trattamento, ma nel giro di un paio di giorni si sono prima sbiancate e poi dissolte. Nei prossimi giorni ripeterò il trattamento sulle altre roccette, e almeno per un poco spero di liberarmene. So che torneranno, ma un trattamento di questo tipo è facilmente ripetibile.

Tra l'altro, BRS segnala che il DIP in perossido è ben tollerato da zoanthus, palithoa, acanthastree, e anche alcuni SPS, per cui lo consiglia come profilassi proprio per evitare l'introduzione di alghe indesiderate o per pulire le roccette di zoantinari quando si riempiono di alghe; penso che proverò, anche se devo capire se in questo caso deve essere diluito e in che proporzioni.
Posso però confermare che un frammento di echinopora che era incastrato sulle rocce, e che non sono riuscito ad evitare, non ha retto il trattamento, per cui varia da corallo a corallo.

Magari quando provo su altre roccette faccio qualche foto.