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  • NP - Biopellets

    NP-biopellets

    Introduzione:

    Parliamo di NP-Biopellets (fig.1), usciti già da qualche tempo sul mercato, si presentano come una soluzione alternativa ai classici metodi basati sulla riproduzione batterica (zeovit, vodka, fruttosio ecc) per ridurre i livelli di nitrati e fosfati negli acquari marini.



    Fig. (1) NP-Biopellets

    Cosa sono e come agiscono:

    I biopellets sono polimeri PHA biodegradabili, essi costituiscono una fonte di carbonio e nello stesso tempo un substrato ideale per lo sviluppo della biomassa batterica (fig. 2) necessaria per la riduzione del livello di nitrati e fosfati in acquario. Questa doppia valenza li distingue dai classici substrati utilizzati per lo sviluppo batterico (zeolite, cannolicchi, bioballs, ecc.) che necessitano di una fonte di carbonio esterna per il corretto sviluppo dei batteri chemioeterotrofi ( batteri che non sono in grado di sintetizzare le proprie molecole organiche partendo da semplici molecole inorganiche) fondamentali per la riduzione di N e P nelle nostre vasche.



    Fig. (2) Schema sviluppo batteri sulla struttura dei NP-Biopellets

    Utilizzando i biopellets quindi non è più necessario da parte dell’acquariofilo ricordarsi di introdurre carbonio in vasca e questo facilita sicuramente la gestione, va tenuto però in considerazione l’usura di questi NP-biopellets che vanno integrati, aggiungendo del prodotto nuovo in sostituzione quello vecchio consumato.

    Come si utilizzano in vasca?

    I NP-Biopellet vanno messi in filtri a letto fluido o in appositi reattori che li mantengono in sospensione, garantendo, attraverso un flusso ascensionale moderato, il contatto tra acqua da trattare e la superficie dei NP-Biopellet stessi come si vede nel filmato seguente (filtro a letto fluido modificato per ottimizzare il movimento)


    Questo movimento consente quindi di trattare in maniera uniforme l’acqua, il bio-film batterico che si viene a creare sulla superficie dei biopellets viene parzialmente rimosso per abrasione con il tempo e successivamente asportato per via meccanica attraverso la schiumatoio. E’ importante sottolineare che il trattamento mediante NP-Biopellet deve essere fatto prima dello skimmer, questo per evitare un problema di eccessiva fioritura batterica e il rilascio in vasca delle sostanze accumulate dai batteri stessi. Inoltre prima dell’utilizzo le ditte produttrici consigliano di farli idratare in acqua di R.O. per almeno 24 ore.

    Ultime FAQ:

    Quale dosaggio utilizzare?
    Il dosaggio consigliato dalle varie ditte è di 0,5 – 1 litro di NP-Biopellets ogni 500 litri da trattare, solitamente si consiglia anche di partire in maniera graduale (metà dose) e in base alla reazione della vasca incrementare la quantità.

    Dopo quanto tempo iniziano a lavorare?
    Da 2 a 4 settimane è il tempo stimato per iniziare a vedere dei risultati.

    Dopo quanto tempo si consumano?
    In condizioni normali si ha un consumo di circa l’80% della biomassa in 6 mesi.

    E’ compatibile con il DSB?
    Solitamente si sconsiglia si utilizzare metodi basati sulla replicazione batterica, in quanto il sistema di gestione DSB potrebbe avere degli scompensi, anche se in questo caso (esperienza personale) se proprio si vuole adottare questo metodo è preferibile, anche avendo un DSB, partire da subito e non aggiungerlo successivamente.

    Si possono utilizzare resine insieme?
    No, si sconsiglia l’utilizzo di resine anti-fosfati per evitare scompensi N-P.

    Conclusioni:
    Da buoni REEFBASTARDS per farla semplice, senza addentrarci troppo nei meccanismi biochimici relativi all’assimilazione da parte dei batteri di azoto e fosforo, l’utilizzo dei NP-Biopellets è un metodo attraverso il quale le sostanze indesiderate vengono “catturate” dai batteri, che si sviluppano e si alimentano su questo tipo di materiale, e successivamente eliminate attraverso la schiumazione. E’ bene ricordare anche che, come tutti i metodi di replicazione batterica per poterli utilizzare in totale sicurezza per la vasca, occorre avere una certa esperienza e capacità di “leggere” la vasca e la reazione degli animali.