Questa vuole essere semplicemente una guida ad alto livello, riguardante le nozioni principali da comprendere, prima di iniziare a comprare vasca e tecnica. Tutti, bene o male, abbiamo passato questa fase. Bene per chi è stato consigliato in maniera corretta e di conseguenza è stato in grado di acquistare oggetti consoni al proprio progetto, senza spendere soldi inutilmente. Male, per coloro che, presi dalla foga, oppure per via di consigli errati, hanno speso tanto denaro per poi ritrovarsi con una vasca e\o tecnica non adatta oltre che, arrabbiati e demoralizzati.
Bisogna prendere coscienza di un punto cardine, che rappresenta la base fondamentale da cui partire. La domanda, “cosa voglio allevare?“, è il punto fondamentale da cui partire. Una volta risposto a questa domanda, tutto il resto è consequenziale. E’ di fondamentale importanza , prima di iniziare a progettare la vasca o pensare alla tecnica, di decidere quali animali si desidera allevare. Questo perché, la scelta degli animali incide sulla vasca e la tecnica da utilizzare, poiché gli animali hanno esigenze differenti. Allevare animali come SPS (Small Polyps Sclerattinie) richiede l’acquisto di una tecnica differente, rispetto all’allevamento di coralli Soft, LPS (Large Polyps Sclerattinie) o di soli pesci. La scelta degli animali da allevare, è strettamente legato alla scelta del metodo di gestione. Questo perché non tutti gli animali sono compatibili con i metodi di gestione. Pertanto bisogna fare un match tra le due informazioni. Ovvero, scelto un’animale, occorre verificare se questo è compatibile con il metodo che si vuole intraprendere. Se ad esempio, si volesse allevare un wundermanni, questo non è compatibile con la gestione DSB. Oppure se si è scelto di allevare una stella Archaster Typicus, questa non è compatibile con la gestione Berlinese.
Vi riporto di seguito i due metodi di conduzione principali:
· Berlinese
Fig. 1: Vasca con conduzione Berlinese.
· DSB (Deep Sand Bed).
Fig. 2: Vasca con conduzione DSB (Deep Sand Bed).
Il metodo Berlinese ha i seguenti punti di riferimento: Uso di 1Kg di rocce vive per 5Lt (questo potrebbe essere leggermente superiore oppure inferiore in base alla qualità delle rocce), forte Schiumazione, forte Illuminazione, movimento in vasca pari a 25/30 volte il volume lordo della vasca (la metà se si vuole allevare Soft e\o LPS) e niente fondo di sabbia. Mentre il metodo DSB, consiste nel creare un fondo sabbioso compreso tra i 12 cm e i 15 cm di altezza. Come sabbia si può usare, la costosa Aragonite “Sabbia viva”, oppure il più economico carbonato di calcio. Tra le due io consiglio l’uso del carbonato di calcio. Da non sottovalutare è il costo del carbonato, molto inferiore a quello dell’aragonite. Molte persone hanno allestito la loro vasca, con il carbonato di calcio, ottenendo degli ottimi risultati. Da un lato abbiamo l’aragonite, un ottimo prodotto, che ha una forma ottimale, svolge da buffering ed apporto di minerali. Ma nota negativa, il suo costo è esorbitante. Dall’altra, abbiamo il carbonato di calcio, non svolge la funzione di buffering, ma rimane un prodotto di buona qualità il cui costo in confronto alla “sabbia viva” è irrisorio. Ritengo che il carbonato sia la miglior scelta dal punto di vista del prezzo, della disponibilità Si può riassumere il concetto in sole quattro parole: poca spesa, tanta resa. La prova che il carbonato sia una buona soluzione, la si può vedere in questo articolo:
http://www.algranati.it/wordpress/ww...zie/#more-8638
Fig. 3: Vasca con conduzione DSB, con fondo interamente in Carbonato di Calcio.
La granulometria ideale dev’essere nel range tra gli 0,2 mm e i 0,05 mm. Con il DSB, vi è la possibilità di utilizzare uno schiumatoio meno performante, rispetto alle dimensioni della vasca e di avere un rapporto rocce\lt pari a 1Kg su 10 Lt. La nota negativa risiede nelle tempistiche di maturazione. Questa è molto lunga e come ogni passo in questo hobby richiede molta pazienza. La maturazione nel DSB può variare da un periodo di un paio di mesi ai sei mesi. Il movimento dev’essere almeno 20 volte il volume lordo della vasca, (la metà se si vuole allevare,Soft ed LPS). In particolare, nel DSB il movimento deve lambire, accarezzare la superficie del DSB, per tenerlo ossigenato, senza assolutamente creare delle buche.
Una volta deciso cosa allevare e il metodo di gestione, è possibile decidere le dimensioni della vasca. In parallelo a questo, bisogna considerare anche il supporto della vasca. Questo step solitamente è sottovalutato, ma è di vitale importanza. Il supporto dovrà sostenere un peso non indifferente, pertanto dovrà essere robusto, solido. Il materiale migliore da usare per la struttura è sicuramente in ferro zincato a caldo, oppure i profilati di alluminio. La vasca dev’essere aperta, per permettere gli scambi gassosi. Inoltre, sarebbe opportuno forarla. Creare un foro di scarico e uno di carico, (questi possono differire di quantità e dimensione, in base alla grandezza della vasca) in modo da poter utilizzare una Sump. La Sump non è altro che una vasca di raccolta, posizionata solitamente sotto la vasca principale, dove trova spazio gran parte delle tecnica. L’acqua arriva dalla vasca principale alla Sump per troppo pieno, tramite il foro di scarico, da questa, tramite una pompa di risalita, ritorna nella vasca principale, tramite il foro di carico. Tra Sump e vasca ci dovrebbe essere un interscambio, quantificato in tre volte il volume lordo della vasca. La Sump è uno strumento molto comodo e utile che migliora notevolmente la gestione della vasca. Quando si decidono le dimensioni di questa, non siate tirchi, perché lo spazio in Sump non è mai sufficiente. Dopo questa parentesi sulla Sump, ritorniamo alla nostra vasca. Le dimensioni di questa si scelgono in base alle possibilità logistiche e naturalmente economiche. Ricordatevi che il resto della tecnica dev’essere proporzionata alle dimensioni della vasca. Se si è deciso di utilizzare il metodo DSB, la vasca dovrebbe essere alta dai 50 cm ai 60 cm, considerando che si perdono trai 12cm e 15cm per via del fondo sabbioso. La lunghezza dipende principalmente dai pesci che vogliamo allevare, se si è deciso di allevare dei pesci vivaci con esigenze di nuoto allora ci vogliono almeno 100/120 cm, mentre per la profondità il mio consiglio è quello di avere una vasca che abbia a disposizione almeno 45 cm. Questo perché si riesce a creare una bella e utile rocciata. Uno dei problemi principali, delle persone che utilizzano la vasca usata precedentemente nel dolce, è proprio questo. Con delle dimensioni inferiori è molto difficile fare una rocciata utile, funzionale oltre che esteticamente piacevole. Scelto cosa allevare, il metodo di gestione e le dimensioni della vasca, possiamo dedicarci alla scelta dello skimmer. Lo skimmer ha un corpo cilindrico, al suo interno viene miscelata acqua ed aria, formando della schiuma. Questa risale dal collo dello skimmer (la parte più stretta, dove è attaccato il bicchiere) sino a depositarsi all’interno del bicchiere. Attraverso questa schiuma, si eliminano il materiale organico e anche un certo numero di oligoelementi.
Fig. 4: Skimmer, in funzione. Si può notare come la schiuma risale e si deposita all'interno del bicchiere.
Per scegliere quale skimmer sia adatto alla vostra vasca, si deve valutare l’acqua che è trattata da questo in un’ora di tempo. L’unico accorgimento è di considerare le stime da manuale tecnico del prodotto, come sottodimensionate. Pertanto, valutate che lo skimmer tratti il doppio del volume lordo della vasca. La cosa importante che questo non sia né sottodimensionato né tantomeno sovradimensionato. Altrimenti si avrebbero delle complicazioni nella gestione della vasca. Una volta compiuta anche questa scelta, è possibile decidere quale illuminazione usare. Questa è una delle scelte fondamentali. La scelta dell’illuminazione dipende dagli animali che si vogliono allevare e dalle dimensioni della vasca. Come ho scritto in precedenza, animali come SPS avranno bisogno di un’illuminazione molto forte, rispetto ai coralli soft, pesci o LPS. L’illuminazione dovrà coprire tutta la vasca, senza lasciare angoli bui. Vi sono tre soluzioni per illuminare una vasca, HQI, LED e neon T5. Le HQI per molti anni hanno illuminato moltissime vasche, adesso sono in leggermente disuso per il loro alto consumo energetico. Inoltre, riscaldano tanto e questo, nel periodo invernale per la vasca è una cosa positiva, mentre in quello estivo, diventa proprio un problema. Diciamo che queste sono principalmente usate in acquari di difficili misure, dove i T5, “sborderebbero” rispetto alla vasca. I bulbi HQI, andrebbero cambiati ogni 8/9 mesi. I tubi T5, secondo me sono ancora la miglior soluzione per illuminare la vasca. Questi non riscaldano come le HQI, inoltre si possono fare n combinazioni di colori, gradazioni, combinando dai 4 ai 12 (o più in alcuni casi) neon per plafoniera. I neon T5 migliorano le loro prestazioni se nella plafoniera dove alloggiano, possiede un riflettore per ogni singolo neon. I neon T5, hanno una lunghezza standard, in base ai loro watt. Unico punto negativo è che andrebbero cambiati ogni 6/7 mesi.
Per i neon T5, possiamo ricavare l’associazione Watt -> Misure Vasca.
· 24 Watt, andrà bene per una vasca lunga 80cm .
· 39 Watt, andrà bene per una vasca lunga 100cm
· 54 Watt, andrà bene per una vasca lunga 120cm .
· 80 Watt, andrà bene per una vasca lunga 150cm .
Fig. 5: Plafoniera con otto neon T5 da 39 Watt.
I LED, sono definiti da molti addetti ai lavori come il futuro, ma io per ora rimango del parere che i risultati migliori si ottengono con le HQI e i T5. Per allevare animali poco esigenti, alcune plafoniere led sono valide, nonostante il costo esorbitante. Questi, hanno un consumo ridotto, non devono essere sostituiti e non riscaldano la vasca. Secondo il mio punto di vista, illuminare una vasca con i led richiede molta esperienza e soprattutto molta attenzione. In quanto hanno un’illuminazione molto aggressiva. Il rischio di bruciare gli animali è molto alto. Le tre modalità di illuminazione, sono tutte soluzioni valide, la scelta va compiuta in base agli animali, alla vasca e alla gradazione di colore che preferite. Dopo queste decisioni, ci rimane da analizzare quali siano gli oggetti fondamentali nella gestione della nostra vasca, oggetti che dovremo avere a nostra disposizione. Per prima cosa bisogna procurarsi un impianto ad osmosi inversa . Produrre acqua ultra pura è estremamente importante. Un’altra cosa che non può mancare è l’osmoregolatore. Quest’oggetto serve per reintegrare in maniera automatica, l’acqua evaporata. A differenza dell’acqua, i sali non evaporano, pertanto andremo in contro al problema di una salinità troppo elevata, ecco perché è fondamentale il reintegro costante . In tema con questo problema, un altro oggetto che non deve mancare è il rifrattometro. Questo è uno strumento di misurazione ottico utilizzato per determinare nel nostro caso, la salinità presente in vasca. Ultimo ma non per importanza, riporto il riscaldatore. Il quale, nel periodo invernale riscalderà la vasca, tenendo una temperatura costante, mentre nel periodo estivo sarebbe opportuno avere un refrigeratore oppure una ventola tangenziale, per evitare che gli animali soffrano, il caldo. Effettuate tutte queste scelte, si passa all’allestimento della vasca, ma questa è un’altra storia, che tratteremo in un altro articolo. Spero che questa semplice guida possa avervi chiarito le idee, su cosa comprare, in modo da non farvi spendere soldi inutilmente. I primi passi da compiere per la creazione di una vasca marina sono fondamentali, per una buona riuscita del progetto.