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Discussione: Ciano!

  1. #21
    Nutria
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    Meo, il r.r. non è un valore assoluto, ma relativo (legge di Liebig).

    Il rr di 16/1, se non ricordo male, è relativo alle cellule vegetali del phytoplankton, dovrei rileggermi alcuni lavori in merito.

    In vasca ho avuto anche valori di 20/1 o superiori, poco cambiava per i ciano.

    Penso che il rr sia importante, ma non determinante. In natura, nei reef meno contaminati,

    mi affido alla memoria, si ha un rapporto prossimo alla parità.

  2. #22
    Nutria
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    Oramai, dopo l'introduzione di una pompa che insuffla aria (micro bubble scrubbing), mi sembra che i ciano siano assolutamente sotto controllo.
    Domenica prossima saranno trascorse 3 settimane.

    Nonostante le temperature ed il rr non modificato (nitrati meno di 0,5 e fosfati meno di 0.03 con tests tropic e salifert).

  3. #23
    Nutria L'avatar di Meo
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    Citazione Originariamente Scritto da forti Visualizza Messaggio
    Meo, il r.r. non è un valore assoluto, ma relativo (legge di Liebig).
    Il rr di 16/1, se non ricordo male, è relativo alle cellule vegetali del phytoplankton, dovrei rileggermi alcuni lavori in merito.
    In vasca ho avuto anche valori di 20/1 o superiori, poco cambiava per i ciano.
    Penso che il rr sia importante, ma non determinante. In natura, nei reef meno contaminati,
    mi affido alla memoria, si ha un rapporto prossimo alla parità.
    Redfield nei primi del 1900 misurò campioni di acqua di mare, che ovviamente contenevano anche phitoplancton. Cosa che nelle nostre vasche è leggermente più difficile.

    Comunque, non è che se uno ha il rapporto Redfield corretto per forza non compaiono ciano, e nemmeno è vero il contrario, se ci sono le altri parametri (per esempio poco ossigeno disciolto, luce di bassa qualità) giusti per loro prendono piede rispetto ad altri microorganismi buoni.
    Il fatto è che spesso chi ha RR sbilanciato verso i fosfati (tipo NO3:PO4=10:1), nota cianobatteri. La stragrande maggioranza (per non dire totalità) di vasche che ho visto con ciano avevano problemi di RR, vicino o inferiore a 16:1.
    Un valore di 20:1 è si migliore, ma molto vicino al valore critico, ma spesso conviene tenere un RR molto più alto, di sicurezza (almeno 30 o 50:1) per evitare problemi: sarebbe per esempio 1 mg/l di No3 e 0.02 di Po4. Dopo ci sono vasche con valori molto più bassi che in cui ciano non si è mai visto, dipende ovviamente anche da altri n parametri.

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  4. #24
    Nutria anziana L'avatar di capitano_85
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    È questo il problema capire la causa...esperienza personale dsb valori non misurabili ciano per 3 volte e uso t5 ati ora giesemann mi sono stancato di usare chemiclean ho un buon scambio vasca sump due scarichi da 40 pieni per 3/4 movimento c'è andando per esclusione rimane il rapporto RR parlo per esperienza mia...

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  5. #25
    Nutria anziana L'avatar di Guasta21
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    devo aggiungere che sono partito a ottobre, quindi la vasca giovane potrebbe essere un altro fattore?

  6. #26
    Nutria
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    Meo, buonasera.
    Tengo a precisare che quello che sto per scrivere non deve essere interpretato come una sterile dimostrazione di conoscenza, peraltro, i miei studi di biochimica sono looooontanissimi, pertanto ho dovuto riprendere alcuni appunti, ma deve essere inteso come espressione di un bisogno di fare chiarezza, perseguendo sempre la ricerca di ciò che è vero è scientificamente dimostrato.

    Quando dicevo che il rr deve essere 10:1 è perché alla base c'è un fondamento scientifico e non posso accettare che mi venga detto che con quel rapporto è matematico avere dei ciano.

    Redfield ha scoperto il rapporto tra atomi di carbonio,azoto e fosforo (106-16-1) nelle cellule vegetali del fitoplancton.

    Noi invece parliamo di molecole di nitrati e fosfati, tralasciando , ingiustamente il carbonio.

    Una mole di nitrato ( che contiene un numero stabilito di elementi ) pesa 62 gr.
    Una mole di fosfato pesa 95 gr.
    Occorreranno 16 moli di nitrato per ogni mole di fosfato per rispettare il suddetto rapporto tra atomi (16:1).
    Quindi 62x16/95 = 10

    Ricapitolando, per consentire una crescita ottimale del fitoplancton sarà necessario un rapporto di 10/1 tra nitrati e fosfati.

    Il che, a mio avviso, non significa una mazza (lasciatemi passare l'espressione).

    Questo è il valore relativo alle cellule vegetali del fitoplancton.
    Ma nelle macroalghe, ad esempio, il rr è assolutamente diverso.
    Il rr indica il rapporto corretto tra azoto e fosforo affinché una cellula di fitoplancton, nel rispetto della legge di Liebig, possa assumere in maniera ottimale i suddetti composti e, quindi, "vivere e proliferare nelle migliori condizioni".

    Non mi sembra che si conosca il rr della biomassa batterica in vasca o delle cellule dei coralli e delle zooxantelle.

    Ora che ci si debba attenere a questo rapporto 10:1 tra nitrati e fosfati in acquario, a mio modesto parere, è tutto da dimostrare.

    Un abbraccio

  7. #27
    Nutria
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    Scusatemi se vi sto annoiando, ma devo aggiungere che pur avendo un rapporto di 10:1 se il carbonio, organico o inorganico, manca o è in forte eccesso salta tutto.

  8. #28
    Nutria anziana L'avatar di capitano_85
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    Discussione interessante provo ad azzardare un ipotesi che penso da tempo, non è che in certe vasche mancano competitori naturali dei ciano?
    Mi spiego meglio la mia vasca ha 1 anno e mezzo quella di guasta è partita a ottobre quindi giovani.
    Ho letto che i ciano non sono alghe ma batteri fotosintetici e parlando con una persona che aveva ciano ha risolto inserendo batteri nuovi e secondo lui si era formata una monocoltura batterica e i ciano ne hanno approfittato visto che non venivano contrastati.
    Quindi magari avendo inquinanti in vasca cioè nitrati e fostati si ha una maggiore proliferazione batterica buona che li contrasta magari con aggiunta di fonti di carbonio.
    In più il caldo stressa i buoni perdendo ceppi e altri be approfittano

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  9. #29
    Nutria anziana
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    Citazione Originariamente Scritto da capitano_85 Visualizza Messaggio
    Discussione interessante provo ad azzardare un ipotesi che penso da tempo, non è che in certe vasche mancano competitori naturali dei ciano?
    Mi spiego meglio la mia vasca ha 1 anno e mezzo quella di guasta è partita a ottobre quindi giovani.
    Ho letto che i ciano non sono alghe ma batteri fotosintetici e parlando con una persona che aveva ciano ha risolto inserendo batteri nuovi e secondo lui si era formata una monocoltura batterica e i ciano ne hanno approfittato visto che non venivano contrastati.
    Quindi magari avendo inquinanti in vasca cioè nitrati e fostati si ha una maggiore proliferazione batterica buona che li contrasta magari con aggiunta di fonti di carbonio.
    In più il caldo stressa i buoni perdendo ceppi e altri be approfittano

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    Ciao io credo che potrebbe essere cosi. Ho avuto in queste settimane anche io una buona copertura di ciano e con un cambio ho aspirato la maggior parte e dosato bioptim e biodogest. Devo dire che in piccole zone sono rimasti ma che hanno praticamente smesso di espandersi. A questo però devo aggiungere che la temperatura in vasca non ha piu raggiunto i livelli di luglio (ero fuori città con conseguente aumento della temperatura). :D
    Citazione Originariamente Scritto da forti Visualizza Messaggio
    Meo, buonasera.
    Tengo a precisare che quello che sto per scrivere non deve essere interpretato come una sterile dimostrazione di conoscenza, peraltro, i miei studi di biochimica sono looooontanissimi, pertanto ho dovuto riprendere alcuni appunti, ma deve essere inteso come espressione di un bisogno di fare chiarezza, perseguendo sempre la ricerca di ciò che è vero è scientificamente dimostrato.

    Quando dicevo che il rr deve essere 10:1 è perché alla base c'è un fondamento scientifico e non posso accettare che mi venga detto che con quel rapporto è matematico avere dei ciano.

    Redfield ha scoperto il rapporto tra atomi di carbonio,azoto e fosforo (106-16-1) nelle cellule vegetali del fitoplancton.

    Noi invece parliamo di molecole di nitrati e fosfati, tralasciando , ingiustamente il carbonio.

    Una mole di nitrato ( che contiene un numero stabilito di elementi ) pesa 62 gr.
    Una mole di fosfato pesa 95 gr.
    Occorreranno 16 moli di nitrato per ogni mole di fosfato per rispettare il suddetto rapporto tra atomi (16:1).
    Quindi 62x16/95 = 10

    Ricapitolando, per consentire una crescita ottimale del fitoplancton sarà necessario un rapporto di 10/1 tra nitrati e fosfati.

    Il che, a mio avviso, non significa una mazza (lasciatemi passare l'espressione).

    Questo è il valore relativo alle cellule vegetali del fitoplancton.
    Ma nelle macroalghe, ad esempio, il rr è assolutamente diverso.
    Il rr indica il rapporto corretto tra azoto e fosforo affinché una cellula di fitoplancton, nel rispetto della legge di Liebig, possa assumere in maniera ottimale i suddetti composti e, quindi, "vivere e proliferare nelle migliori condizioni".

    Non mi sembra che si conosca il rr della biomassa batterica in vasca o delle cellule dei coralli e delle zooxantelle.

    Ora che ci si debba attenere a questo rapporto 10:1 tra nitrati e fosfati in acquario, a mio modesto parere, è tutto da dimostrare.

    Un abbraccio
    Ciao grazie per questo interessantissimo approfondimento. :D

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