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    Nutria anziana
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    Guida BRS alla rimozione delle alghe indesiderate

    Visto alcuni post che ho letto in questi giorni, ho per caso trovato questo video di BRS (https://www.youtube.com/watch?v=_F9wQQLABYo) che trovo particolarmente interessante. Mi sono allora permesso di riepilogarne il contenuto nel seguito, integrandolo con alcune mie osservazioni ed informazioni che ho trovato in giro.

    Personalmente, dei metodi più aggressivi sotto indicati ho provato solo il fluconazolo, con discreti risultati, mentre non ho esperienza col vibrant e col perossido.

    Mi permetto ricordare che quanto segue è relativo solo al problema della rimozione di alghe indesiderate che si sono formate in acquario dopo la maturazione, per cui non si consiglia di utilizzare tali metodi durante la normale fase algale dei primi mesi, e soprattutto non ci si deve dimenticare dell’aspetto più importante, che è la prevenzione della formazione di alghe indesiderate.

    1. Controllo nutrienti
    La formazione di alghe in acquario è normale, e dipende dal complesso equilibrio tra le sostanze che vengono immesse e le sostanze che vengono asportate; la concorrenza nutrizionale è fondamentale per far sì che si sviluppino gli organismi desiderati, e non le alghe. Ricordiamoci poi che anche le alghe calcaree e le zooxantelle sono alghe, un ambiente totalmente inadatto alle alghe sarebbe inadatto anche ai coralli.
    A promuovere la crescita di alghe indesiderate sono soprattutto elevati livelli di nutrienti inorganici: nitrati e fosfati. Tuttavia, una volta che si sono sviluppate, il controllo dei nutrienti non sarà più un’arma efficace per rimuoverle. Inoltre, in una vasca ricca di alghe spesso i livelli di nitrati e fosfati sono pari a zero, in quanto li assorbono le alghe stesse. La lettura dei livelli di nitrato e fosfato è pertanto utile prima che si sviluppino le alghe, in quanto precursori dell’esplosione algale, o come strumento di monitoraggio, in quanto un elevato livello di nutrienti farà aumentare la massa algale, fermo restando che probabilmente un acquario invaso di alghe avrà inorganici nulli.
    Le tecniche di controllo dei nutrienti sono tuttavia indispensabili per prevenire la formazione di alghe indesiderate, e dopo un’invasione algale per prevenirne il ritorno.
    Controllare l’alimentazione della vasca, migliorare la schiumazione, migliorare lo scambio gassoso ed il movimento in vasca, l’uso di filtri percolatori, filtri ad alghe ATS, refugium a chaetomorpha, o i metodi di moltiplicazione batterica, sono tutti ottimi sistemi di controllo dei nutrienti, ma molto difficilmente potranno, da soli, aiutare a superare un’invasione di alghe indesiderate, a meno di affamare la vasca così tanto da portare in sofferenza anche i coralli.

    2. Rimozione manuale
    La rimozione manuale dei ciuffi algali è una soluzione semplice ed efficace per rimuovere le alghe, e asportare al contempo i nutrienti in esse accumulati.
    Attenzione però al metodo: si consiglia di strappare le alghe mentre si sifona, così da asportare le alghe ed il detrito in contemporanea, mentre al contrario è da evitare di spazzolare le rocce, specie in acqua, in quanto l’unico risultato sarebbe di spargere ovunque nutrienti e frammenti di alghe, con il solo effetto di aumentarne la diffusione.

    3. Clean Up Crew
    Una vasca con un problema di alghe beneficerà dalla presenza di una abbondante truppa di animali deteriori ed erbivori. Microcrostacei, vermi, paguri, gamberetti, elaborano il detrito e gli scarti alimentari prima che diventino nutrienti liberi in colonna e disponibili per la crescita delle alghe.
    Le lumache si dimostrano particolarmente efficaci nel contrastare le alghe patinose e le diatomee, ma sono quasi inutili contro altri tipi di alghe. Non bisogna sottovalutare l’efficacia dei ricci di mare: in adeguato numero contribuiscono alla riduzione della massa algale.
    Infine, i pesci erbivori, a partire dal salarias, ma soprattutto i pesci chirurgo, sono utilissimi nel controllo delle alghe, ed possono risolvere il problema in alcune settimane.
    Attenzione infine a rimuovere gli animali morti: le alghe che una piccola lumaca o peggio un pesce di grandi dimensioni si è mangiato in una vita torneranno in vita più rapidamente dei morti viventi…

    4. Vibrant
    Il Vibrant o un prodotto analogo della Brightwell (Microbacter Clean – meno aggressivo ma meno efficace) sono costituiti da batteri eterotrofi ed enzimi che si cibano di alghe e detrito, e sono molto efficaci nell’aggredire le alghe e nel ricostruire la patina batterica che ricopre le roccie e che ostacola la formazione di alghe. Questi batteri ed enzimi non si moltiplicano in vasca, per cui devono essere periodicamente dosati affinchè possano portare avanti il lavoro.
    Sono prodotti normalmente reef safe, ma possono dare controindicazioni: oltre alle alghe indesiderate, i batteri aggrediranno anche le alghe decorative, se presenti, o la chaetomorpha.
    Le sostanze rilasciate dalla massa algale in decomposizione potrebbe, in una vasca già stressata o con una massa algale eccessiva, generare problemi, in particolare in quanto molte alghe (caulerpa, ad esempio, ma anche molti dinoflagellati) contengono sostanze irritanti o tossiche che morendo sarebbero rilasciate in vasca e potrebbero nuocere ai suoi abitanti. Questo può rivelarsi particolarmente grave in quei casi in cui il vibrant, rivelandosi particolarmente efficace, è anche molto rapido nell’azione.
    Sono numerosi i casi noti di crash in seguito all’uso del Vibrant, ma si ritiene in generale che più che il prodotto in sé la causa sia legata al deterioramento della qualità dell’acqua, con improvviso assorbimento di ossigeno e liberazione di sostanze nocive: si ha notizia di vasche collassate in poche ore.
    Usare particolare cautela, e si consiglia di partire usando dosaggi inferiori a quelli consigliati. Ricordarsi di mettere in una vasca di quarantena le alghe che eventualmente si desidera salvare.

    5. Fluconazolo
    Il fluconazolo si è dimostrato particolarmente efficace e del tutto reef safe nel contrastare alcuni tipi di alghe, soprattutto del genere bryopsis. Come tutti i farmaci, tuttavia, deve essere usato con estrema cautela, ricordandosi di rispettare alla lettera le indicazioni del produttore: un dosaggio inadeguato si rivelerebbe inefficace, il sovradosaggio potrebbe portare problemi.
    In tutti i casi, tenere a disposizione un’ampia scorta di carbone attivo e di acqua marina fresca per tamponare eventuali emergenze.

    6. Perossido
    L’uso del perossido di idrogeno si è rivelato particolarmente efficace nel distruggere le alghe: in questo caso si deve svuotare la vasca fino a lasciare all’aria la parte che si vuole trattare, applicare il perossido con uno spruzzino o un pennello, e lasciar agire un paio di minuti; poi si ripristina il livello e nel giro di qualche giorno le alghe saranno dimenticate. Il metodo è molto efficace anche con la tecnica del dipping per le talee dei coralli, risultando del tutto innocuo su zoantus e acantastree, meno consigliato su SPS.

    Le soluzioni più aggressive (Vibrant, fluconazolo e perossido) sono da usare con cautela, non sono esenti da rischi, e bisogna sempre ricordarsi che comportano il rilascio in acqua dei nutrienti: l’uso dello schiumatoio, del carbone attivo, il filtraggio meccanico e i cambi d’acqua, sono imperativi quando si fa uso di questi strumenti, sempre secondo le indicazioni dei produttori.
    Ultima modifica di edv; 10-12-2021 alle 19:55

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