Credo che prima di tutto bisogna capire se parliamo della malattia dei punti bianchi, nella quale il parassita è Cryptocarion irritans o della malattia del velluto, che si riscontra anche nel dolce e dove il parassita è l’oodinium.
Tuttavia, l’uno o l’altro cambia poco. Nei chirurghi in particolare, il parassita è spesso presente, latente, e si “scatena” in seguito ad uno stress. Lo sbalzo termico è il primo indiziato ma può essere anche tante altre cose.
Per il trattamento non serve assolutamente a nulla di aumentare la temperatura; il cryptocarion muore dopo 3 giorni a 34 gradi…..
L’ideale sarebbe il rame, ma ovviamente andremmo a distruggere la microfauna e anche molti invertebrati.
Resta l’uso di mangimi arricchiti in aglio, come già detto, ma anche in vitamine; un esempio è il mangime del Dott. Bassleer https://bassleer.com/biofish-food-forte/ e https://bassleer.com/biofish-food-garliclook/ con altissimi contenuti proteici.
L’uso dell’UV è anche un modo per evitare il proliferare del parassita, ma il suo ciclo vitale è tale che è solo per poco tempo nell’acqua trattata dall’UV.